“Qualunque fosse stato il risultato ho detto ai calciatori che stasera sarebbero tornati a casa. Per essere persone normali occorre trasmettere serenità. Questo ritiro punitivo non ne trasmetteva.
I tifosi poi mi hanno aiutato a prendere questa decisione. Sono due settimane che hanno smesso di fare polemiche e tifato indipendentemente dal risultato della squadra. Vorrei che tornassimo a sorridere a prescindere dall’andamento della gara. Così come accadeva prima.
Ho sbagliato anche io reagendo in modo stizzoso ad un naufragio preannunciato. L’ho detto anche ai ragazzi e questo mi ha restituito più serenità. Ho dormito tranquillo e sognato persino che avremmo vinto il campionato. Sono convinto del valore di questi ragazzi e del fatto che potranno darci delle soddisfazioni. Vi chiedo dunque di fare la vostra parte e di stare vicino alla squadra. Forse coccolo troppo i miei calciatori, ma questo è il mio modo d’agire, di pensare, di comportarmi.
In futuro saranno scelte altre forme punitive, ma mai più il ritiro.
Di questo ne ero convinto anche prima. Mi sono solo fatto trascinare, andando per giunta contro la mia volontà. Il ritiro lo ritengo una meschinità. Una decisione che viene presa quando non si è capaci di gestire una società o in grado di capire cosa stia succedendo. Nel farlo ho solo notato visi demoralizzati, e finito per isolarli, come accade in un carcere punitivo. E’ solo deteriorato il mio rapporto con loro e mi sono privato del loro affetto.
Indipendentemente da quanto raccolgono, i ragazzi si stanno impegnando e sacrificando. Posso essere ostico con chi non lo fa, con i lavativi, ma non se sbagliano una partita”.
MERCATO – Di mercato il patron non ne vuole proprio sentir parlare “Primo perché – dice – destabilizza la squadra. Secondo perché i nomi che circolerebbero sicuramente non sarebbero presi. Per ora comunque non c’è nessun calciomercato, nessuna trattativa.
INFORTUNI – Il presidente Vigorito si esprime anche sui troppi infortunati e sulle loro reali condizioni fisiche: “Gli infortuni credo siano veri ma quando si è depressi può capitare che vengano accentuati. Con grandi motivazione sarebbe stato sufficiente un cerotto in altre solo quello non basta. Gli infortuni comunque sono tutti di natura traumatica.
DEA BENDATA – Più che il Gladiatore credo sia tornata la fortuna. La partita di Latina con due gol presi nei minuti di recupero è da libro delle leggende, come i gol di Cesarini, quello della zona. Spero che la nostra malasorte sia terminata. Oggi, contro il Pisa, ho visto per la prima volta che la palla destinata ad un centravanti avversario è terminata addosso all’arbitro. Quindi spero che più che il Gladiatore sia tornata la Dea Bendata”.
di Edoardo Porcaro