“Bene ha fatto il segretario nazionale Pierluigi Bersani a riaffermare l’importanza di vivere queste elezioni primarie come uno straordinario momento non solo di partecipazione ma anche una fondamentale occasione per il centrosinistra tutto di ricostruire un rapporto di fiducia con gli elettori sulla base di un grande progetto politico per il Paese e per l’Europa”. Così Annalibera Refuto, responsabile provinciale dipartimento lavoro del Pd Benevento, che ha espresso le sue considerazioni sulle primarie.
“La presenza alle primarie e nella futura coalizione del leader di SEL, Nichi Vendola, è un valore irrinunciabile per un centrosinistra che si candidi a governare il Paese, contro le destre, i populismi e i conservatorismi che ci hanno condotto ad una crisi dell’economia e della democrazia rappresentativa.
La crisi di legittimità dei partiti e delle istituzioni democratiche ha come unica via d’uscita un rinnovato protagonismo della politica che ritorni ad essere strumento di cambiamento e di emancipazione della società. Per anni abbiamo assistito all’indietreggiamento della politica di fronte alle sfide dell’economia, della globalizzazione e all’acuirsi delle diseguaglianze, ed in troppe occasioni la sinistra italiana ed europea hanno perso la sfida di guidare il cambiamento. Determinate scelte politiche, quali la centralità del lavoro e dell’economia reale, una nuova politica industriale ed energetica, un grande piano per l’occupazione giovanile, il rilancio di investimenti in innovazione e ricerca, un sistema formativo europeo e universalmente garantito, un welfare riformato ed efficiente, non sono più rinviabili.
E’ su queste sfide che si pone la questione del rinnovamento, un rinnovamento che si alimenti di idee, progetti e pratiche e non di carte d’identità, un rinnovamento che non sia il fine in sé, bensì il mezzo attraverso il quale selezionare una classe dirigente adeguata a governare il Paese nel suo momento più difficile. Se una questione di rinnovamento esiste, ed io sono convinta che esista, non può essere appannaggio di nuovi personalismi e vecchi populismi ma deve necessariamente radicarsi nelle idee e nell’agire di un collettivo. Quel collettivo, anche generazionale, che magari non girerà l’Italia in camper ma che ha ruoli di dirigenza politica a vari livelli, dai tanti segretari di circolo alla stessa segreteria nazionale. L’impegno che in questi anni Pierluigi Bersani ha messo in campo nel sostenere e far emergere una nuova classe dirigente sarà ulteriormente assolto nella costruzione della futura squadra di governo, così come il segretario nazionale ha già annunciato alla chiusura della Festa nazionale di Reggio Emilia. Da questo ragionamento ne consegue che non per forza chi ha già fatto il ministro debba rifarlo domani, così come va rispettata la norma statutaria che impone il limite dei tre mandati per i parlamentari e, ancora, che chi ha lavorato male nel primo mandato non per forza debba avere un’altra possibilità.
La mia generazione non starà di certo a guardare, ma sarà protagonista di questa fase riempiendo di contenuti e rafforzando il progetto politico del centrosinistra, partendo dalle tante realtà e i tanti comuni in cui in queste ore, insieme a vecchi e nuovi compagni di viaggio, stanno nascendo i comitati per Bersani. Il nostro motto, perciò, non sarà “Giovani per Bersani” ma “Giovani con Bersani”, a dimostrazione di una generazione che non rivendica spazi, ma che li costruisce collettivamente dando valore alle idee.”
condivido senza’altro.