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Estrazioni petrolifere nel Sannio, Aceto: riunione con i Comuni per le trivellazioni

Scritto da il 22 giugno 2012 alle 18:53 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

L’assessore provinciale all’ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, ha convocato per giovedì 28 giugno 2012 alle ore 11,00 presso la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, un incontro con i Sindaci e con i presidenti delle Comunità Montane interessati dal programma sugli effetti delle ricerche ed estrazioni petrolifere nel Sannio.

Dopo un primo esame presso le Commissioni consiliari della Provincia, dopo l’istanza alla Regione Campania di accesso ufficiale agli atti, dopo aver chiesto alla stessa Regione di archiviare le richieste o in subordine di sopenderle, l’assessore Aceto ha deciso di coinvolgere in prima persona gli amministratori dei territori coinvolti nella vicenda delle trivellazioni al fine di studiare iniziative comuni di lotta.

L’area del Sannio interessata dalle ricerche petrolifere è di circa 400 kmq (quasi un quinto dell’intera superficie della provincia, che supera di poco di 2.000 kmq, impegnando il territorio di ben 19 Comuni su 78). Si tratta dunque di impatto notevole, tanto più che per alcuni Comuni vi sarebbero addirittura interferenze di ricerca da parte di due Società diverse.

In particolare, risultano essere state presentate le seguenti istanze:

1) Soc. Italminexploration s.r.l. presentata il 18/07/2002 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Nusco”;

2) Soc. Sviluppo risorse naturali s.r.l. presentata il 16/11/2005 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Santa Croce”;

Soc. Delta Energy s.r.l. presentata il 28/02/2011 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi, denominato convenzionalmente “Pietra Spaccata”.

Poiché, a quanto pare, per almeno due richieste l’iter istruttorio si sarebbe concluso si può ricorrere avanti al TAR Lazio o al Capo dello Stato entro 60 e 120 giorni dalla data di notifica o della comunicazione dell’atto impugnato o da quando l’interessato ne abbia avuto piena conoscenza.

Anche di questo si potrebbe discutere in occasione dell’incontro convocato dall’assessore Aceto.

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