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direttore Antonio De Cristofaro

La Provincia chiede alla Regione di archiviare la ricerca di idrocarburi nel Sannio.

Scritto da il 21 giugno 2012 alle 17:07 e archiviato sotto la voce Ambiente, Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

La Provincia di Benevento ha chiesto alla Regione Campania di archiviare le istanze avanzate da tre distinte Società per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel sottosuolo del Sannio.

Una lettera in tal senso è stata inviata dall’assessore provinciale all’ambiente Gianluca Aceto all’assessore regionale Giovanni Romano.

Nel documento si evidenziano una serie di rilievi per motivare l’auspicata archiviazione o, in subordine, la sospensione delle previste attività di ricerca in attesa di valutare con più attenzione i progetti.

L’assessore Aceto, nella sua lettera, ha scritto che “la Provincia di Benevento, a tutt’oggi “non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte delle Società richiedenti, così come invece previsto dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale”; ne consegue, continua l’esponente della Giunta alla Rocca dei Rettori, che “non ha potuto visionare né i progetti né tantomeno esprimersi nel merito per le opportune osservazioni”. Secondo Aceto, in tutto questo, “è da ravvisare la mancata osservanza della normativa vigente (decreto legislativo 152/06 artt. 24-25-26-27-28-29)”.

E’ da tener presente inoltre che per le zone di ricerca convenzionalmente denominate “Nusco” e “Santa Croce” l’iter delle istanze si sarebbe concluso con l’emanazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del decreto di autorizzazione all’esplorazione. Come ricorda Aceto infatti, risulta dagli atti che in data 16/12/2010 la Soc. Sviluppo risorse naturali s.r.l. ha ottenuto l’autorizzazione, mentre con decreto 25/02/2011 a seguito di rettifica la Soc. Italminexploration s.r.l. viene definitivamente autorizzata ad eseguire indagini esplorative per il sito “Nusco”.

In entrambi i casi, le ricerche devono eseguirsi entro un anno dall’emanazione del decreto, ma è ammesso ricorso avanti al TAR Lazio o al Capo dello Stato entro 60 e 120 giorni dalla data di notifica o della comunicazione dell’atto impugnato o da quando l’interessato ne abbia avuto piena conoscenza.

Per quanto concerne invece un’altra richiesta, quella formulata dalla Delta Energy s.r.l. in data 28/02/2011 al Ministero Sviluppo Economico per le ricerche nell’area denominata convenzionalmente “Pietra Spaccata ”, sembra che la Regione Campania debba ancora esprimere il suo parere sulla VIA integrata con Valutazione di Incidenza.

Ebbene, a tal proposito, annota Aceto nella sua lettera all’assessore Romano, sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n° 8 del 06/02/2012 la Regione stessa dava avviso della procedura integrata VIA – VI, nonché del fatto che copia del progetto, dello studio di Impatto Ambientale integrato con la Relazione di incidenza e della relativa sintesi non tecnica erano depositati presso gli uffici comunali interessati. Nello stesso BURC si invitavano tutti i soggetti interessati a presentare proprie osservazioni. Se a questo si aggiunge, fa osservare ancora Aceto, che la stessa Regione Campania ha archiviato l’istanza presentata dalla Shell Italia E & P Spa, denominata “Monte Cavallo”, per una serie di ragioni (le attività di perforazione esplorative erano state indicate in maniera generica senza riferimenti a parametri dimensionali e alla loro localizzazione; l’impossibilità di effettuare valutazioni di impatto ambientale per attività immateriali quali quelle connesse alla realizzazione di studi geologici e all’acquisto di dati geofisici, etc.), ne consegue la necessità di archiviazione delle istanze o, in subordine, di sospensione del loro esame.

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