I manifestanti sono stati ricevuti dal Presidente dell’Asi, Luigi Diego Perifano, che accompagnato dal Consigliere Asi, Luigi Barone e dal Direttore Generale Giuseppe Rillo, ha rappresentato piena disponibilità a rendere ogni utile chiarimento sulle vicende che interessano l’Area Industriale.
Il Geologo Vincenzo Portoghese, portavoce del Comitato “No Luminosa”, ha illustrato la posizione dell’Associazione riguardo alla revoca dei suoli alla Luminosa Srl, nonché ad altre specifiche tematiche quali monitoraggio ambientale e l’utilizzo del depuratore consortile.
Il Presidente Perifano che più volte, attraverso la stampa, ha dichiarato la propria contrarietà alla Luminosa e la disponibilità a mettere in atto azioni per impedire la costruzione della stessa, ha esordito chiarendo la connotazione del Consorzio Asi, che, in quanto Ente Pubblico Economico, gestisce la cosa pubblica nell’osservanza degli obblighi normativi e procedurali, invitando i presenti ad una accurata verifica delle informazioni relative all’operato dell’Asi sui temi in discussione.
Con riferimento alla Conferenza dei Servizi in corso presso la Provincia di Benevento, e finalizzata alla verifica di compatibilità del PUC di Benevento con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Perifano ha dichiarato: ”Il Piano Regolatore dell’Asi risale all’anno 2004 e in esso le aree individuate avevano ovviamente una destinazione industriale: con l’adozione del PUC di Benevento (2011), è stata, invece, introdotta una variante di destinazione d’uso, per cui alcune aree sono state trasformate in zona agricola.
“La variante ha interessato due macroambiti del Piano Regolatore Asi, ovvero le Zone Z3 e Z4.
“La Zona Z4 è appunto il macroambito nel quale ricadono i suoli assegnati anni fa alla Luminosa: trattasi di una vasta area dove non vi sono opere di urbanizzazione, né risultano pregressi insediamenti, sicché il sistema ecofluviale può dirsi intatto.
“L’Asi non si è opposta, non intende opporsi e non si opporrà alla scelta, operata dal PUC di Benevento, di escludere in tale area qualsiasi possibilità edificatoria, ritenendo tale indirizzo, ancorché pregiudizievole per gli interessi del Consorzio, ampiamente giustificato da obiettivi di tutela del patrimonio naturalistico.
“Viceversa per la Zona Z3 si presenta uno scenario differente, trattandosi di suoli acquistati ed infrastrutturati dall’Asi grazie a finanziamenti pubblici. La Zona, inoltre, è già parzialmente impegnata da insediamenti industriali.
“Pertanto è utile a tutti, trattandosi di soldi pubblici, fare la differenza fra aree non urbanizzate e ed aree dove insistono opere ed attività, trovando il giusto equilibrio fra tutela dell’ambiente ed esigenze dell’apparato produttivo”.
Per quanto concerne il Monitoraggio Ambientale dell’Agglomerato Asi, Perifano ha brevemente accennato ad un progetto denominato “Dual Monitoring”, la cui realizzazione consentirà di monitorare tutti gli impatti ambientali in area Asi.
In relazione al Depuratore consortile, il Presidente dell’Asi , ha evidenziato che lo stesso TAR del Lazio, nella Sentenza appena emessa, mai ha fatto riferimento ad eventuali autorizzazioni rilasciate dall’Asi alla Luminosa, perché, in realtà non è mai intervenuto alcun provvedimento autorizzativo.
Infine, è stato ricordato che il Consorzio Asi ha adottato, nel 2009, un Programma di Sviluppo in cui è prevista l’evoluzione del nucleo industriale in Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata. In ottemperanza a tale nuova visione, il Consorzio, è dunque impegnato a vigilare sulle caratteristiche di impatto ambientale degli investimenti industriali che si propongono in Area Asi.
Proprio in tale ottica il Presidente del Consorzio ha proposto al Comitato “No Luminosa”, come a tutte le altre associazioni ambientaliste eventualmente interessate, la costituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio delle procedure da attivarsi nella vicenda Luminosa. La proposta ha trovato pieno accoglimento da parte del Comitato “No Luminosa”, che si è riservato di indicare in breve tempo una rappresentanza per la costituzione del tavolo tecnico.