Da un po’ di tempo, o forse da troppo tempo, il Sannio dovrebbe diventare una zona turistica. Gli argomenti principali trattati dagli “attenti” e “bravi” amministratori, ed in particolare da quelli che s’interessano del turismo nel Sannio, sono prevalentemente di tre generi: Monumenti, Gastronomia e Natura.
Per i monumenti, oltre ad un tentativo di far diventare una chiesa patrimonio dell’UNESCO, di altro genere non se ne vedono e soprattutto non se ne parla. La chiesa in oggetto, Santa Sofia, è bella a prescindere all’UNESCO, ci sarebbe arrivata anche da sola nonostante gli ultimi restauri che, a nostro modesto avviso, l’hanno imbruttita, la facciata andava lasciata come era originariamente.
Parlare di gastronomia è cosa difficile poiché, a parte qualche ristoratore pioniere della qualità e qualche agriturismo degno di questo nome, a farla da padrona sono bettole improvvisate con prodotti e servizi scadenti, per non parlare dell’assoluta assenza di ricevute fiscali, i foglietti di carta o i conti a voce imperversano quasi ovunque. Il personale, spesso improvvisato, fornisce un servizio a dir poco raccapricciante, si nota la mancanza delle più elementari norme comportamentali. Le pietanze, la maggior parte delle volte, sono realizzate con prodotti che di locale hanno ben poco. I menu latitano e di conseguenza prezzi e conoscenza delle pietanze, di solito è il “cameriere” di turno a recitare una cacofonica e indecifrabile filastrocca.
Veniamo alla natura, Benevento è circondato da posti eccezionali, ci riferiamo in particolar modo alla montagna di Camposauro e al Monte Taburno. Questi due luoghi sono completamente abbandonati! Camposauro ha rischiato, negli ultimi tempi, di diventare una discarica abusiva, solo grazie all’intervento della nostra associazione tutto ciò è stato evitato. Nelle zone di montagna, non c’è un punto di ristoro o un “info point” per dare la possibilità ai turisti di conoscere e vivere il territorio. Il Taburno versa in uno stato di degrado inenarrabile. La strada che conduce alla piana del Taburno è poco più di una mulattiera, fossi, frane e lesioni caratterizzano il percorso. La cosa più sconvolgente è lo stato in cui versa un vecchio rifugio della zona. Immaginate un turista che, per mera combinazione, si trova a visitare la montagna del beneventano, che opinione si deve fare del nostro territorio. Macerie, immondizia e strade interrotte per accedere alla cima del monte. Ci chiediamo a cosa servono le chiacchiere degli amministratori del turismo nel Sannio, delle agenzie che pur di “sopravvivere ” si autoglorificano, fornendo dati di visitatori ai musei spesso falsati e senza alcun supporto attestante l’effettivo flusso turistico; un po’ come dire: “Chi se ne frega, basta che conserviamo il posto”!
Il Sannio nelle mani d’incompetenti e di politici menefreghisti e incapaci, come presupposti per lo sviluppo turistico siamo ancora all’anno zero!
Il Presidente Provinciale di Ekoclub International
Luigi La Monaca
Concordo pienamente con l’articolo, proprio oggi 20/06/2013 sono stato sul TABURNO e le condizioni di degrado e abbandono sono davvero terribili e assolutamente non degne di un posto di tale bellezza. Lungo tutto il tratto di strada che si percorre in mezzo ad una vegetazione rigogliosa e affascinante ci sono cumuli di spazzatura di ogni genere, i residui di vettovagliamento selvaggio sono praticamente sparsi ovunque. Piatti, bicchieri di plastica, lattine e bottiglie sono di proporzioni degne della peggiore situazione di emergenza rifiuti che da tempo siamo costretti a sentire di volta in volta nella nostra regione. Anche addentrandosi nel sottobosco lungo sentieri lontani dalla strada si trovano cose anche più terribili e indescrivibili. Mi è capitato di fare ritrovamenti di fusti con sostanze oleose, carcasse di auto, e addirittura monitor per PC. Premetto che sono un cercatore di funghi, amante della montagna e spesso mi sono avventurato in compagnia del mio cane lungo percorsi che portano in luoghi in cui nel silenzio della montagna sembra che il TABURNO sia pronto a raccontarti la storia millenaria di quei faggi altissimi e di tutti quegli scorci di panorama che offre in cambio di rispetto per la flora e la fauna. Spesso mi sono trovato ad osservare il volo di una poiana e di fare l’incontro con i cinghiali selvatici e vi assicuro che vedere gli animali nel loro habitat naturale è un’emozione indescrivibile. Col tempo mi sono attrezzato ad andare in giro con un sacco di plastica per la spazzatura e mi sono ritrovato nel ruolo di operatore ecologico tirando su e mettendo nel sacco tutto ciò che mi capitava. Per rispetto della natura e del TABURNO. Purtroppo nelle mie lunghe passeggiate mi sono reso conto di quanta bellezza venga deturpata a causa dei comportamenti di persone incivili e ignoranti che si servono delle aree picnic come i bagni della stazione. All’inizio dell’ultimo tratto di strada prima di arrivare a quell’orribile cumulo di macerie abbandonato c’è un cartello dove un’ordinanza della regione su richiesta del sindaco del comune di TOCCO GAUDIO afferma la “SOSTA A PAGAMENTO” nel periodo estivo per tutti i veicoli che si recano a TABURNO. Ora non sta a me discutere la legittimità di tale richiesta da parte del sindaco o di qualsivoglia amministratore visto che le tasse le paghiamo già abbondantemente e poi a fronte di quale tipo di servizio??? I sedicenti volontari, con tanto di pettorine fluorescenti, di fantomatiche associazioni richiedono una tassa di 5 euro in cambio di un sacchetto di plastica in cui andrebbero i rifiuti da depositare in 4-5 contenitori dell’immondizia che si trovano lungo un tratto di strada di quasi 10km. Nei week end di Luglio ed Agosto il presidio degli estorsori è sempre pronto a spillare i 5euro alle frotte di turisti fai da te che si accampano lungo la strada su 4 tavolini semidistrutti che logicamente non bastano per tutti e di conseguenza c’è la transumanza all’interno del bosco. Non ci sono tracce di servizi di alcun genere, non c’è un punto di informazione, non c’è un’area di ristoro, non c’è possibilità di acquistare neppure una bottiglia d’acqua, non c’è un’autoambulanza di presidio non c’è niente che ti faccia sembrare giusto pagare. Detto ciò, sono rammaricato di vedere l’incuria e la negligenza delle amministrazioni locali di fronte ad uno scempio che toglie dignità alla natura e toglie anche la possibilità di valorizzare e magari trarre anche profitto in maniera giusta come quello di apprezzare uno spettacolo unico. Se vado al cinema o a teatro per vedere uno spettacolo sono contento di pagare il prezzo del biglietto e sarei altrettanto contento di pagare il prezzo del biglietto per vedere uno spettacolo della natura.