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Cittadinanzattiva, tra le 10 città più care d’Italia c’è anche Benevento

Scritto da il 30 marzo 2012 alle 20:08 e archiviato sotto la voce Foto, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Cittadinanzattiva, tra le 10 città più care d’Italia c’è anche Benevento

Rifiuti a peso d’oro: Quando si parla di rifiuti, è sempre la Campania la regione italiana al centro dell’attenzione, non solo per la gestione emergenziale ma anche per i costi elevati del servizio: a livello nazionale, infatti, la spesa media annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è più cara in Campania (378€) rispetto a qualunque altra regione, nonostante nell’ultimo anno si sia registrato un decremento tariffario del -1,6% (a fronte di un incremento su base nazionale del 2,1%).
Se in assoluto, in Italia la spesa media annua più alta si registra in Campania, la più bassa si registra in Molise con 146,5€, a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese, che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione: in Campania, a Napoli la Tarsu ammonta a ben 508€, più del doppio rispetto a quella che si paga ad Avellino (221€), ben 162€ in più rispetto a quella di Benevento, 115€ in più rispetto alla Tarsu che si paga a Caserta, 87€ in più rispetto alla TIA che si paga a Salerno.
Da notare come in Campania dal 2007 ad oggi si sia registrato un incremento tariffario (+44,3%) di molto superiore a quello registrato a livello nazionale (+14%); spiccano, in particolare, gli aumenti record di Salerno (+97,7%) e Napoli (+79,5%).
Italia che vai, rifiuti che trovi: Il Sud ne produce di meno ma gli costano di più: in media, per pagare la bolletta dei rifiuti si spende di più nelle regioni del meridione (264€), dove l’aumento rispetto al 2010 è stato dell’1,5% (+15% rispetto al 2007); seguono le regioni centrali (252€), +2% rispetto al 2010 (+14,5% rispetto al 2007) e il Nord Italia (228€) con un +2,2% rispetto al 2010 (+12% rispetto al 2007).
Di contro, è il Centro che registra la media più elevata in quanto a produzione pro capite di rifiuti: (604 kg), seguito da Nord (530kg) e Sud (493 kg).
I virtuosi della raccolta differenziata, invece, sono le regioni del Nord, nettamente avanti (48%, sostanzialmente in linea con quanto stabilisce la legge) rispetto a Centro (25%) e Sud (19%).
Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva l’analisi a carattere nazionale e regionale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in termini di costo sopportato da una famiglia-tipo di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200€ ed una casa di 100 metri quadri.
L’indagine ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia nel 2011, ed è disponibile on line su www.cittadinanzattiva.it con il prospetto per ciascun capoluogo e la composizione delle voci di costo.
Tia o Tarsu? A più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, tra i capoluoghi campani solo Salerno è passato dalla Tarsu alla Tia. In positivo, nell’ultimo anno, i costi sono rimasti invariati ad Avellino e Caserta, addirittura in diminuzione a Benevento (-9,9%).
Produzione e gestione dei rifiuti: secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (presentato nell’aprile 2011), in Campania la produzione pro capite di rifiuti urbani è diminuita solo dello 0,2% rispetto all’anno prima. Come se non bastasse, restano troppo bassi i livelli di raccolta differenziata, fermi al 29,3% del totale dei rifiuti prodotti in regione (fonte: ISPRA, 2011), a fronte di una media nazionale pari al 33,6%.
Caro bollette in Italia: in media, in un anno la nostra famiglia-tipo ha sostenuto nel 2011 una spesa di 246€ per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con Napoli quale città più cara per le tariffe rifiuti (508€) e Isernia la più economica (122€).
Il commento di Antonio Gaudioso, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva: “La gestione del ciclo dei rifiuti è emblematica delle tante contraddizioni di cui è vittima il nostro Paese: il servizio non migliora mentre i costi sopportati dalle famiglie sono sempre maggiori. In particolare, le tariffe aumentano di più nelle zone del Paese a più basso reddito: negli ultimi 5 anni, sono aumentate mediamente del 44% in Campania e del 20% circa in Calabria. Da Sud a Nord, gli incrementi si registrano ovunque, a dimostrazione della mancanza di una politica nazionale della gestione dei rifiuti, capace di legare gli elementi di costo ad elementi di qualità del servizio, a tutto vantaggio di chi continua ad operare in assoluta assenza di trasparenza. La conseguenza di tutto ciò è che in Italia, più del 40% dei rifiuti va ancora a finire in discarica, la raccolta differenziata stenta al Centro e al Sud e il coinvolgimento dei cittadini nella valutazione del servizio, previsto dal 2008, è ancora un’utopia”.

2 Risposte per “Cittadinanzattiva, tra le 10 città più care d’Italia c’è anche Benevento”

  1. enza scrive:

    Da dove avete attinto la notizia che a salerno si è passati dalla TARSU alla TIA??

  2. enza scrive:

    Risiedo a Salerno e pago solo in base ai metri quadrati.

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