Il 19 aprile prossimo venturo sarà riaperta al pubblico la sezione longobarda del Museo del Sannio di Benevento, riallestita nelle sale attigue al Chiostro di Santa Sofia, il luogo di culto longobardo voluto dal principe Arechi II che, dallo scorso mese di giugno, è Patrimonio Unesco.
Questo l’annuncio dato nel corso della Conferenza Stampa svoltasi nel Museo del Sannio, istituto culturale della Provincia di Benevento, cui hanno partecipato Aniello Cimitile, presidente della Provincia; Carlo Falato, assessore provinciale alla cultura; Pierina Martinelli, Dirigente del Settore Cultura dell’ente, e Maria Luisa Nava, consulente scientifica del Museo del Sannio.
La riapertura coincide con l’apertura al pubblico della “Mostra sui Duchi longobardi di Benevento” presso lo stesso Museo , allestita grazie ad un co-finanziamento a valere sul POR FESR Regione Campania 2007/2013 Asse 1, Obiettivo operativo 1.9.
Il nuovo allestimento intende presentare al grande pubblico le testimonianze della storia della Città, restaurate e ricollocate nella loro dignità espositiva, e disposte in modo da illustrare i temi della vita e della società dei tempi longobardi. Le importanti epigrafi beneventane sono state collocate secondo criteri cronologici e storici, mentre le restanti testimonianze sono state organizzate in modo da potersi meglio integrare con la straordinaria documentazione fornita dall’apparato decorativo scultoreo del Chiostro di Santa Sofia, che – unitamente al Museo – ha recentemente ricevuto il grande riconoscimento di sito tutelato dall’UNESCO.
L’esposizione sarà altresì corredata da sistemi multimediali didattici per una miglior comprensione delle testimonianze presentate al grande pubblico, con una particolare attenzione anche alla utenza in età scolare.
Il presidente Cimitile ha voluto sottolineare l’impegno della Provincia nelle politiche culturali in quanto, ha detto, investendo in cultura si stimola anche l’imprenditoria privata a fare altrettanto. “Con la riscoperta dei Longobardi nel Sannio avviamo anche una grande operazione culturale di valorizzazione della identità locale, come abbiamo fatto per altri aspetti per il nostro Risorgimento. La cultura longobarda beneventana è stata di tale splendore nel corso dei secoli da essere giunta persino in Croazia e dunque noi non solo riapriremo le Sale longobarde del Museo del Sannio, quale nostro specifico apporto agli impegni delle istituzioni locali per l’adiacente Chiesa di Santa Sofia Patrimonio Unesco; ma riscopriremo pure le emergenze longobarde negli altri comuni del Sannio e ritroveremo le testimonianze della Benevento longobarda, in particolare, la pittura, la scrittura e la musica, anche fuori d’Italia. Con la Primavera 2012 abbiamo avviato una Primavera longobarda”.
Falato ha ricordato che le politiche intraprese nel corso di questi anni sotto l’Amministrazione Cimitile hanno portato alla valorizzazione del Museo e all’acquisizione di nuovi spazi ed ha auspicato che il patrimonio culturale dell’Istituto di piazza Santa Sofia resti sempre ai beneventani, anche quando sarà rivista l’organizzazione istituzionale delle Province.
La consulente Nava, nel ringraziare quanti hanno collaborato con lei per la riarticolazione della Sezione longobarda del Museo ed in particolare la professoressa Chiara Lambert, ha illustrato il programma scientifico alla base dell’operazione e le nuove opzioni multimediali che arricchiranno le dotazioni museali tradizionali.