Giovani e fiducia reciproca: così l’Europa può tornare a crescere. Ne è convinto il professore Giuliano Amato, intervenuto ieri (martedì 27 marzo) a Benevento alla cerimonia inaugurale del nuovo anno accademico 2011-2012 dell’Università Telematica “Giustino Fortunato”. “Se ripristiniamo – dice il presidente – la fiducia reciproca e diamo più spazio alle nuove generazioni l’Europa avrà ancora tanto da offrire”. L’intervento di Amato è un chiaro e preciso viaggio a ritroso nella storia internazionale del Vecchio Continente. “Pensando – racconta – a questo millennio, l’Europa ha saputo raccogliere molteplici diversità, ha saputo lavorare le varie culture presenti rigenerando in maniera virtuosa l’insieme che ne fuoriusciva”. Un’idea, questa, dominante fino agli anni Novanta del secolo scorso che poi si arresta. Le criticità di questo stop? Secondo Amato, attuale presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, sono, in sostanza, da imputarsi al mercato comune che non è più un’isola felice e che diventa una piazza d’affari più ampia da cui giungono produzioni più competitive. In più, la crisi internazionale dell’ultimo triennio “che – evidenzia – crea oggi una sorta di diffidenza reciproca verso l’apertura al mondo esterno, portando i cittadini a rivolgersi allo Stato nazionale per difendersi dall’Europa e dal mondo”. “In questo modo – continua – l’Europa comincia ad essere percepita non più come madre bensì come matrigna”. Due i fattori per il rilancio. “Da un lato – afferma Amato – abbiamo un bisogno straordinario di favorire l’ingresso dei giovani nelle diverse élite sociali. Dall’altro dobbiamo, tutti, in Europa, giocare la partita della ricostituzione della fiducia reciproca”.
Plaude poi la mission dell’Università telematica, come Ente accademico che si colloca all’avanguardia per l’offerta formativa e per le chance relazionali che offre ai giovani di oggi. “Ed è bello – sottolinea il presidente Amato – che la Giustino Fortunato di Benevento sia in linea con questa esperienza didattica in grado anche di mantenere il rapporto frontale con i propri studenti”. Un ultimo accenno al recente disegno di legge governativo sul mercato del lavoro. “L’Esecutivo nazionale – dichiara Amato – ha fatto bene a mettere in campo questi provvedimenti iniziali. Ma su questo fronte c’è ancora bisogno di lavorare”. “La sola riforma – prosegue – non basta a superare la crisi. Sicuramente, però, combattere il precariato aiuta la vita delle nostre imprese ed avere condizioni più stabili, è senza dubbio fattore di crescita economica”.
Ritorna sull’UniFortunato Giovanni Locatelli, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo sannita, che pone l’attenzione sulla sanità economica dell’Ente accademico. “La nostra Università – rimarca – è in fase di crescita. L’impegno sarà quello di avere una sempre più rigorosa gestione dei conti. Risultato che si ottiene solo con uno sforzo comune funzionale a creare una realtà viva ed equilibrata”. E sul futuro della Giustino Fortunato annuncia: “Siamo pronti a fare un passo in avanti, ampliando la nostra offerta formativa con nuovi percorsi di laurea”. Entusiasta della crescita della Fortunato anche il rettore Augusto Fantozzi. “Da quando sono qui – dichiara – si è registrata una significativa crescita dell’Università che vuol essere sempre più una telematica di eccellenza nel panorama di settore”. Secondo Fantozzi, diversi sono i plus dell’Ateneo. “Penso – dice – al valore della didattica, al nostro qualificato corpo docente che impartisce lezioni mediante uno strumento telematico all’avanguardia in grado di mettere in continuo dialogo i docenti con gli allievi”. Un ringraziamento, infine, il rettore lo rivolge al presidente Amato. “Tra le pochissime personalità – commenta Fantozzi – di prestigio a livello nazionale ed uno dei pochi nomi di cui l’Italia può andare orgogliosa al di fuori dei confini domestici”.