Lo scorso mese di febbraio si è tenuta un’importante e affollata assemblea dei produttori dell’Associazione Aglianico del Taburno per delineare le prossime iniziative di promozione e valorizzazione del vitigno.
Giunti alla consapevolezza che sempre più la comunicazione nel mondo del vino fa leva sull’associazionismo e che per attirare la curiosità di appassionati, opinion leaders, giornalisti, operatori del settore bisogna focalizzare l’attenzione e la comunicazione sull’AGLIANICO DEL TABURNO nella sua totalità di vitigno e territorio, i produttori hanno confermato che la promozione comune può risultare molto più efficace della promozione di una singola cantina, laddove il vitigno ancora non è ancora così noto e conosciuto ai più.
Per fare questo, in attesa di sostegno economico pubblico (PIF), per consolidare l’immagine di un territorio in movimento è stato dato avvio ad un programma di consolidamento e accordo con enti locali e altre associazioni di promozione del territorio per coordinare le attività, specie ora che è arrivata anche la prestigiosa DOCG.
Oltre alla Camera di Commercio, al Consorzio Samnium, al GAL e all’Associazione Slow Food Taburno, la Presidente dell’Associazione Patrizia Iannella sta incontrando anche i sindaci dei Comuni della docg e di Benevento per chiedere supporto materiale nella promozione dell’Aglianico del Taburno e rendere questo vino “protagonista”; ma anche l’EPT, per chiedere di rafforzare la comunicazione enoturistica del Sannio. Dopo tanti sforzi per far rientrare la Chiesa di Santa Sofia nel Patrimonio dell’Unesco, i dati sulle presenze alberghiere in città calano mentre il giro d’affari nazionale sull’enoturismo continua a crescere. Il Sannio potrebbe rappresentare una meta d’eccellenza in Campania, potendo contare su un territorio vocato alla viticoltura, attirando turisti che darebbero anche la possibilità ai produttori di accorciare la filiera di vendita del vino (è noto infatti che le visite in cantina sono quasi sempre anche momento di acquisto di vini). Va da se poi che, una volta finito il giro di degustazioni, il turista attento non perderà occasione per visitare anche luoghi storici e artisti della nostra città.
“Gli altri importanti obiettivi dell’Associazione”, prosegue la dr.ssa Iannella, sono quelli legati al funzionamento interno, “un’associazione come la nostra”, spiega “che esiste dal 2003, deve per forza guardarsi anche al suo interno e decidere se funzionare come una semplice aggregazione di cantine o se, come auspico, creare sinergie positive che possano avere ricadute su tutti e su tutto il territorio. Mi spiego meglio, l’Aglianico del Taburno docg dovrà essere riconosciuto come un vino di estrema qualità, con le dovute e indispensabili differenze cantina per cantina, ma con questo comune denominatore. E sotto la casa dell’Associazione dovranno ritrovarsi i vignaioli che credono in un percorso comune in questa direzione o quelli che inizieranno a crederci tra qualche anno.”
Per quanto riguarda l’imminente VINITALY, si spera che l’Associazione avrà occasione per promuovere il proprio marchio. Naturalmente ce lo auguriamo per il bene di tutti.
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