‘Tutti migliorano, l’Italia intera evidenzia un trend positivo di crescita sul piano della compatibilità ambientale mentre Benevento ristagna. I segnali sono chiari ed evidenti’. E’ quanto dichiarato dal coordinamento cittadino del PdL a commento dei dati Istat dai quali emerge che Benevento è al 72esimo posto nella classifica nazionale che misura l’ecocompatibilità dei capoluoghi italiani. ‘Su ogni segmento di valutazione, stando alle rilevazioni Istat, si sono registrati enormi ritardi in termini di programmazione e di esecuzione di opere che, nel passaggio di consegne tra il centrodestra e il centrosinistra, già potevano essere ampiamente realizzate.
La depurazione è un esempio lampante: abbiamo lasciato progetto e soldi e il sindaco Pepe è riuscito soltanto ad affidare una nuova consulenza a tal professor Pianese. Dopo di questo, soltanto vaghe e ripetute ipotesi che hanno portato al completo immobilismo sul punto.
Che dire poi della questione energetica. I segnali di atrofia politica sono altrettanto evidenti, nel senso che l’amministrazione non è stata capace di redigere un piano energetico comunale. Mancano i segni di qualunque tipo di programmazione, anche su questo versante.
La mobilità pubblica in terna accusa anch’essa ritardi enormi, segnati dall’assenza di qualunque definita pianificazione di settore, come il Put e il Pum. Su questo versante, l’amministrazione è riuscita a caratterizzarsi soltanto nelle guerre intestine che hanno contraddistinto le vicende amministrative all’interno del Comando dei vigili urbani.
L’assessore Castiello, dal canto suo, non riesce a fare altro che rinviare al futuro qualunque ipotesi di miglioramento del settore. La moltiplicazione delle cooperative, ci si augura, non sia, anche in futuro, l’unico modo per migliorare i risultati del suo settore. Una politica anti keynesiana, quella all’assessore Castiello, che ha generato l’unico dato positivo, ossia quello di accorciare i tempi del ricorso all’esterno, sostituendo, in via di principio, gli appalti con l’affidamento al sistema cooperativistico.
La questione dei rifiuti è particolarmente delicata, anche dal punto di vista politico-amministrativo poiché l’inconsistenza operativa ha come sanzione non solo la critica dei cittadini ma anche un inevitabile commissariamento.
Il mancato raggiungimento del minimo vitale del 25% della raccolta differenziata penalizza un’intera comunità che si vede costretta a pagare il massimo delle tasse per ottenere neanche il minimo del servizio. Lonardo è alle corde, attacca tutto e tutti (ma presto subirà il processo inverso), se la prende con la Regione, con la Provincia e con lo stesso sindaco Pepe che rappresenta la proprietà dell’azienda da lui gestita in fin troppa autonomia.
Dalla relazione Istat emerge che anche in Campania ci sono territori che negli ultimi due anni hanno fatto registrare eccezionali performance sul piano della gestione dei rifiuti. Non crediamo che la Regione sia stata avara soltanto con Benevento. Piuttosto, c’è da credere che la gestione dei rifiuti, come tutte le altre attività, sia fortemente legata alla qualità dell’azione politico-amministrativa.
L’immagine di Benevento data dall’Istat non fa altro che confermare l’inconsistenza di questa amministrazione che non riesce ad andare oltre il cambio di assessori, dirigenti e percorsi politici. Non possono esistere giustificazioni dopo tre anni di governo e non si può ancora tentare di aggrapparsi, per ogni cosa, a supposte responsabilità del passato e degli altri per evitare di ammettere il proprio fallimento.