Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha partecipato questa mattina a Roma alla riunione dell’ufficio nazionale di presidenza dell’ANCI guidato dal sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio.
I lavori, a cui ha preso parte tra gli altri il presidente del Consiglio Nazionale e sindaco di Roma Gianni Alemanno, sono stati particolarmente focalizzati sulle previsioni inserite nel decreto legge 1/2012 (cosiddetto “decreto liberalizzazioni”). Nel dettaglio sono state analizzate le prescrizioni dell’articolo 35 che impongono ai Comuni il trasferimento, già entro il prossimo 29 febbraio, del 50% delle disponibilità giacenti sui conti bancari, in attesa che entri a pieno regime nel 2012 il sistema di tesoreria unica, previsto dalla norma.
Unanime la ferma opposizione che i sindaci hanno palesato nei confronti di un provvedimento considerato lesivo della stessa autonomia dei Comuni. Sul punto è stata condivisa la linea proposta dal presidente Delrio di sollecitare le Regioni a proporre un apposito ricorso presso la Corte Costituzionale che potrebbe essere interessata della vicenda anche da eccezioni incidentali sollevati in sede civile.
La stessa volontà di modifica è stata espressa a proposito del funzionamento del patto di stabilità che viene considerata una strozzatura alle possibilità dei sindaci di intervenire nella macchina economica locale. Una revisione urgente del funzionamento del patto è stata auspicata da tutti i sindaci intervenuti, pronti anche a forme clamorose di protesta come lo sforamento collettivo e contemporaneo da parte di tutti i Comuni italiani.
Su entrambi i temi saranno decisivi i confronti già calendarizzati con il Governo, in attesa che il prossimo 29 febbraio, nel corso del Consiglio Nazionale che si svolgerà a Napoli, vengano ufficializzate le decisioni assunte dall’Anci.
“I comuni – ha dichiarato il sindaco di Benevento, Fausto Pepe – stanno giocando un ruolo fondamentale nel risanamento economico del Paese: è di queste ore la certificazione della Corte dei Conti che sottolinea una sensibile riduzione delle spese correnti dei municipi italiani, a fronte di un incremento da parte delle Regioni. E’ fondamentale, per continuare ad assicurare la qualità dei servizi ai cittadini e per garantire il principio federalista che informa le autonomie locali, che il Governo prenda coscienza del ruolo e delle funzioni, non solo formali, che in questo momento di crisi vengono svolti dai Comuni. Un esempio è stato fornito dalla recente emergenza neve che ha investito l’Italia e che ha visto, ovunque, i Comuni ed i sindaci impegnati in prima linea, anche oltre le specifiche competenze. I sindaci sono pronti a fare la propria parte anche nelle difficili condizioni economiche attuali, purchè venga loro assicurata l’autonomia funzionale troppo spesso messa a rischio da provvedimenti di legge pensati esclusivamente per fare cassa, e poco attenti alle priorità delle comunità amministrate. Il mio auspicio è che prima del prossimo 29 febbraio, possano giungere dal Presidente Monti i necessari segnali di apertura che consentano di avviare un proficuo dialogo tra il Governo e i Comuni, non credo altrimenti ci siano alternative a iniziative senza precedenti”.