In occasione della “Seconda Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi”, giovedì 9 febbraio, lo staff dell’Unità per Gravi cerebrolesioni e Stati Vegetativi Permanenti dell’Istituto Scientifico di Telese Terme, in collaborazione con l’Associazione dei familiari “Amici dei cerebrolesi ONLUS”, organizza un incontro informativo per rispondere ai dubbi e alle domande più comuni che pongono familiari e amici dei malati in stato vegetativo: cosa accade ai pazienti quando giungono presso l’Unità per Gravi cerebrolesioni e Stati Vegetativi Protratti? Come vengono accolti? Quali sono le nuove strategie valutative e terapeutiche adottate? Come trascorrono le giornate di un paziente in stato vegetativo? Qual è il ruolo dei familiari? E cosa accade quando il paziente si sveglia o se, al contrario, quando non mostra miglioramenti? Quale assistenza offre il territorio quando i pazienti rientrano al proprio domicilio?
Durante l’incontro, che si terrà presso la biblioteca dell’Istituto a partire dalle ore 14.30, il personale medico, rappresentato dai dottori Bernardo Lanzillo, Direttore dell’U.O. Complessa di Neuroriabilitazione, Anna Estraneo, Dirigente Medico Aiuto Coordinatore dell’Unità degli Stati Vegetativi Protratti, e Vincenzo Loreto, Dirigente Medico, lo psicologo dr. Pasquale Moretta e l’assistente sociale Maria Guariglia discuteranno con i soci dell’Associazione e i familiari delle persone affette da disordini della coscienza le problematiche valutative, terapeutiche, psicologiche e sociali di tale tipologia di pazienti e dei loro familiari. Seguirà un concerto di beneficenza per i pazienti e i familiari ricoverati presso l’Istituto Scientifico di Telese Terme.
È questa un’occasione per dare voce a tutti coloro che vivono in stato vegetativo, per fare chiarezza su ciò che comporta tale condizione per i pazienti e le famiglie, quali siano i problemi quotidiani, le reali necessità e le concrete mancanze e opportunità della rete territoriale. Un appuntamento, inoltre, per fare il punto scientifico sulle scoperte relative a queste situazioni di cui si sa ancora troppo poco. “Questo incontro – affermano gli organizzatori dell’evento Dr Lanzillo e Dr.ssa A. Estraneo – vuole confermare l’idea comune a tutti gli operatori dell’Istituto che la condivisione e il coinvolgimento dei familiari nell’intero progetto riabilitativo, insieme al programma di addestramento del familiare alla cura del proprio congiunto, sono gli elementi fondamentali per garantire il migliore e più efficace percorso di assistenza e cura dei pazienti con disordini della coscienza. Con questo incontro si vuole ulteriormente ribadire il diritto alla cura dei soggetti in Stato Vegetativo e in Stato di Minima coscienza e la necessità di ottimizzare l’assistenza”. “L’obiettivo è di una presa in carico globale dei pazienti per offrire loro la migliore qualità di vita possibile in questa condizione – concludono gli organizzatori -. Solo in tal modo si potrà rispettare il diritto alla cura del paziente in quanto Persona, e sostenere le famiglie in questo difficile percorso”.
“In occasione di questa giornata – afferma il dottor Tullio Furlan, Presidente dell’Associazione “Amici dei cerebrolesi-ONLUS” – vorremmo ricordare la figura di Eluana Englaro, divenuta simbolo della libertà di scegliere tra curarsi e non curarsi, tra vivere o morire, e ribadire il diritto alla cura per queste gravissime disabilità”.
L’Unità per Gravi cerebrolesioni Acquisite e Stato Vegetativo Protratto dell’Istituto telesino della Fondazione Maugeri, attiva dal 2006, dispone di 30 posti letto e coinvolge uno staff multidisciplinare di operatori composto da 8 medici, 45 infermieri professionali, 20 OSS, 18 terapisti della riabilitazione, 1 assistente sociale, 2 psicologi e due logopedisti. I Progetti Riabilitativi elaborati individualmente sono improntati all’intervento specialistico multidisciplinare, che consente di rispondere alle molteplici esigenze di pazienti così complessi. La funzione degli operatori coinvolti vuole essere quella di assistere con modalità diverse e di stimolare intensivamente il recupero nutrizionale, motorio, cognitivo, relazionale e occupazionale di questi pazienti. Va sottolineata l’azione di coinvolgimento dei caregiver che rappresentano, soprattutto dopo le dimissioni, un sostegno imprescindibile per il buon proseguimento del trattamento. La procedura di “dimissioni protette”, attraverso una forte integrazione con il team multiprofessionale ed i Servizi Sociali del distretto di residenza, permette di mantenere i contatti con il paziente anche dopo il rientro a domicilio. L’Istituto di Telese rimane sempre un punto di riferimento per la famiglia.