“I conti del comune saranno anche a posto, così come affermano Boccalone e Zarro, ma di sicuro nelle casse dell’Ente mancano oltre settecento milioni di euro”
Questo è quanto affermato dal capogruppo a Palazzo Mosti e segretario provinciale dell’UDC, Gennaro Santamaria, a seguito della presentazione in data odierna di un apposita interpellanza consiliare tendente a chiarire quanto sta accadendo nel servizio di accertamento e riscossine dell’imposta sulla pubblicità e la pubblica affissione.

Il capogruppo dell’UDC nella sua interpellanza (che si allega al presente comunicato stampa) dopo aver ricostruito tutta la vicenda relativa ai rapporti tra l’Ente Comune e la società di gestione del servizio pone una serie d’interrogativi pungenti all’amministrazione in carica.
La vicenda ricostruita da Santamaria parte dall’inizio del 2009 allorquando l’amministrazione comunale, a seguito di grave inadempienze contrattuali della società di gestione del servizio (la stessa non versava al Comune il 70% dell’imposta riscossa accumulando nei confronti dell’Ente al 31/12/2008 un debito di 524.243,37), decide di dichiarare la stessa decaduta dal servizio.

“Successivamente– spiega il capogruppo dell’UDC – a marzo di quest’anno l’amministrazione stranamente decide di revocare l’atto di decadenza e di riaffidare l’incarico alla società Tributi Italia S.p.A. che nel mentre aveva acquisito la società Gestor S.p.A.
Per dirimere la controversia insorta – spiega ancora Santamaria – viene sottoscritto tra il Comune e la società di gestione un accordo con il quale l’Ente decide di rateizzare il debito accumulato dalla società e addirittura gli affidargli la gestione della Tassa di Occupazione del Suolo Pubblico.
A maggio di quest’anno però la società di gestione continua a essere inadempiente nei confronti del Comune non versando ne la prima rata del debito accumulato ne l’imposta riscossa nel primo trimestre del 2009.

Da questo momento in poi – chiarisce il capogruppo dell’UDC – iniziano una serie di stranezze da parte del Settore Finanze dell’Ente. Infatti, dopo la nuova determina di decadenza emanata il 25 di maggio non viene effettuato da parte dell’Ente, così come mentre era accaduto a gennaio di quest’anno, la presa in possesso degli uffici locali della società concessionaria ne vengono impartiti ordini precisi al personale. Quindi, dal mese di maggio di quest’anno la società di gestione, se pur decaduta dal contratto, continua a riscuotere tranquillamente l’imposta comunale. Nel mentre, ovviamente, il debito accumulato dalla società nei confronti dell’Ente continua a crescere superando abbondantemente i settecento milioni di euro.

A questo si aggiunga che la stessa società, così come dimostrato da un recente sciopero, non corrisponde più nessuna remunerazione ai propri dipendenti. Alla stessa società – prosegue Santamaria – furono affidati nel 2002 e nel 2004 altri importi servizi relativi alle entrate tributarie dell’Ente. Ora visto quanto sta accadendo per il servizio di accertamento e riscossione dell’imposta sulla pubblicità e la pubblica affissione, è opportuno indagare e verificare anche su quanto accaduto e sta accadendo anche per questi servizi. Comunque – chiarisce ancora il capogruppo dell’UDC – è necessario che su l’intera vicenda venga fatta luce al più presto luce atteso che parliamo di soldi pubblici e della situazione occupazionale di alcuni famiglie beneventane. Non è assolutamente possibile – conclude Santamaria – assecondare anche solo con comportamenti di distrazione azioni truffaldine ai danni degli amministratori e dell’intera città di Benevento”