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Boffa: ‘Col Dpef per il mezzogiorno non si è previsto nessun investimento’.

Scritto da il 30 luglio 2009 alle 18:29 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il parlamentare sannita, Costantino Boffa, interviene in merito all’approvazione da parte del Governo del Documento di programmazione economica finanziaria (Dpef) ha dichiarato:

“La speranza che il Dpef appena approvato dalle Camere potesse segnare una inversione di tendenza riguardo l’atteggiamento del Governo nei confronti delle questioni inerenti lo sviluppo e il rilancio dell’economia meridionale è andata ancora una volta delusa”

“Cosi come già accaduto col Decreto anticrisi discusso e votato dal Parlamento sempre questa settimana, anche col Dpef per il mezzogiorno non si è previsto nessun investimento”.

“Eppure il Dpef, documento di programmazione economica e finanziaria, è lo strumento essenziale per definire gli indirizzi e gli obiettivi dell’azione governativa. Il che equivale a dire che se il Sud non è presente in questo documento è perché non risulta tra le priorità dell’agenda governativa ”

“E non è certo la prima volta che ci troviamo nella condizione di dover denunciare il disinteresse cronico da parte di questo Governo verso i temi della crescita e dello sviluppo del Meridione. Sin dall’ inizio della legislatura infatti le scelte, i provvedimenti e le misure caratterizzanti la politica economica di questo esecutivo sono andate sempre sistematicamente a penalizzare il Sud, le sue prospettive e le sue attese”.

“Se vogliamo, l’unica novità che si è registrata rispetto al passato sta nella presa di coscienza da parte di una fetta importante dell’attuale maggioranza parlamentare di quanto le opposizioni vanno sostenendo da tempo: l’intero operato di questo Governo è destinato a soddisfare le richieste e le pretese della Lega. In quest’ottica si spiega l’esiguo scarto ( 254 voti a favore e 233 contro) che ha accompagnato il voto sul Dpef alla Camera ”.

“ Eppure – dichiara l’on.Boffa- l’ultimo rapporto presentato dallo Svimez sullo stato dell’economia meridionale dimostra come proprio qui al Sud la crisi si sia fatta sentire in misura maggiore che al centro-nord. Per il settimo anno consecutivo il Mezzogiorno avanza a ritmi inferiori rispetto le altre aree territoriali del paese e dal 2000 al 2008 è cresciuto la metà rispetto al resto dell’Italia. Un indicatore che testimonia come si sia oramai stabilizzata la tendenza ad aumentare del divario storico tra il sud e il centro-nord. E il dato del flusso migratorio ci riporta ai numeri di inizio anni 60 quando il fenomeno ha toccato i suoi vertici. Tra il 1997 e il 2008 infatti circa 700.000 persone hanno lasciato il Mezzogiorno del Paese. Sono per lo più giovani e con un livello medio-alto di scolarizzazione. Al Sud un laureato su due va a cercare lavoro e fortuna altrove”

“ Da qui – continua la nota del parlamentare del Partito Democratico- la necessità di affrontare una volta per tutte la mai superata questione meridionale anche perchè è su questa sfida che si gioca il futuro dell’intero Paese.
Il Partito Democratico sul tema ha presentato diverse proposte sulle quali ora chiamiamo il Governo a confrontarsi e a dare risposte concrete perchè gli annunci e gli slogan lasciano il tempo che trovano: incentivare i concessionari di servizi pubblici ad aumentare gli investimenti nel Mezzogiorno, innanzitutto Ferrovie dello Stato ed ANAS, e le grandi reti Telecom ed ENEL ; ripristinare gli incentivi alle attività produttive attraverso la reintroduzione del credito di imposta; sbloccare gli interventi per i piani regionali; confermare l’obiettivo programmatico di destinare almeno il 45 per cento della spesa complessiva nazionale in conto capitale al Sud .

“ Il primo passo da compiere però è ripristinare le risorse dei fondi dei Fas con le quali ad oggi si è finanziato di tutto, dal taglio dell’ICI fino agli ammortizzatori sociali passando per le multe erogate dalla Unione Europea agli allevatori del Nord che non hanno rispettato le quote latte”.

“ A questo – conclude l’on.Boffa- deve accompagnarsi la capacità dei nostri amministratori di indirizzare le risorse di cui si viene a disporre su poche scelte mirate e strategiche in grado davvero di incidere sui sistemi territoriali di riferimento. Qualità della spesa e aumento degli investimenti dunque sono i pilastri della politica che va messa in campo per affrontare concretamente la questione meridionale”.
boffa_costantino

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