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De Minico sulle nomine del Sindaco: ‘Il buon governo si misura in base alle scelte’

Scritto da il 9 agosto 2011 alle 19:25 e archiviato sotto la voce Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

‘Amministrare la città non significa, per quanto appreso dalla stampa, solo fare nomine. In questa logica vanno, purtroppo, le scelte fatte dal Sindaco Pepe per attribuire deleghe ai Consiglieri Comunali di maggioranza, ponendo in essere un’azione discutibile non solo da un punto di vista giuridico’. E’ quanto scrive in una nota il consigliere comunale di Tèl, Luigi De Minico.
‘Concetti quali semplificazione ed efficienza, che, comunque, vanno doverosamente ricompresi nel più ampio principio di legalità, non possono essere barattati a fronte di fuorvianti necessità politiche, ispirate in qualche misura alla mera logica della ricompensa in chiave elettorale.
Ben altro, forse, pretende il rispetto dell’esistente principio costituzionale di buon andamento e imparzialità che dalla Pubblica Amministrazione. deve sempre essere osservato, anche quando trattasi di un Sindaco eletto direttamente dal popolo cui va assicurata la più ampia correttezza amministrativa nel rispetto delle vigenti disposizioni che disciplinano la vita degli enti locali e, nel nostro Comune, del vigente Statuto, la cui efficacia è nota a tutti a livello ordinamentale (deve essere chiaro a tutti che non è consentita alcuna delega ai Signori Consiglieri Comunali).
Da ciò deriverebbe, ragionando correttamente anche in senso politico, umiliazione per i delegati e pochezza d’intenti per il delegante.
Quali poteri avrebbe il Consigliere delegato?
Al Consiglio Comunale e ai suoi componenti è riconosciuto solo il potere di indirizzo e di controllo, con esclusione di ogni altra prerogativa che, se fosse attribuita, ne farebbe, invece, del Consigliere delegato medesimo una figura trasversale.
La collisione con principi, norme giuridiche e statuarie appare di tutta evidenza e si impone, pertanto, la massima chiarezza da parte di chi è pervenuto alla suddetta nomina.
In qualità di Consigliere d’opposizione corre l’obbligo, originato da personali convinzioni, di dissentire, nei limiti della dovuta correttezza, dall’intrapresa iniziativa, in modo propositivo, per una qualificata azione amministrativa.
Risulta difficile, dunque, se è vero che il buon governo cittadino si misura in relazione alle scelte di chi rappresenta la comunità nel suo complesso, riservare fiducia nei confronti di chi governa senza la previa condivisione di scelte, comunque legittime, nell’ambito di un democratico dialogo allargato a tutte le forze politiche, lasciando privi di soluzione, invece, problemi latenti e costringendo questa opposizione a comunicare alla città quanto di poco positivo accade, nonostante si voglia far credere, di continuo, che tutto proceda per il meglio nell’interesse generale.
Nel caso in cui la presente non dovesse trovare il necessario accoglimento, il sottoscritto con il suo gruppo farà, previa lettura del provvedimento di nomina, le dovute valutazioni in direzione di una immediata impugnativa ad ogni livello’.

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