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direttore Antonio De Cristofaro

‘Benevento nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità’, Fausto Pepe: ‘Passaggio epocale per la città’

Scritto da il 27 giugno 2011 alle 11:37 e archiviato sotto la voce Cultura & Spettacoli, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il complesso monumentale di Santa Sofia inserito nella candidatura seriale ‘I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)’ è stata promossa alla World Heritage List dell’Unesco.
Dalle ore 22.20 di sabato 25 giugno la città di Benevento è Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

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“E’ una giornata memorabile per la nostra città”. Questo il primo commento del sindaco di Benevento, Fausto Pepe, in merito al raggiungimento dell’obiettivo Unesco.

“Una data da segnare nel calendario – ha detto il primo cittadino – tra le tappe più importanti percorse da Benevento nella sua gloriosa storia millenaria. Ciascun cittadino può essere a giusta ragione orgoglioso di questo traguardo: viviamo in una città parte integrante del Patrimonio Mondiale dell’Umanità!

Il riconoscimento Unesco è la dimostrazione che la nostra terra ha già tutte le carte in regola per qualificarsi sulla scena internazionale, come polo di eccellenza della cultura e come sito archeologico-monumentale in grado di attrarre appassionati, cultori e turisti. Le scelte dell’amministrazione comunale sono state apprezzate ed hanno dimostrato di riuscire a percorrere la giusta strada della promozione e della valorizzazione del patrimonio storico ed architettonico.

Una scommessa vinta da tutti quelli che hanno voluto sostenere questo progetto, cui va il mio sentito ringraziamento, e che ora impone a ciascun beneventano, insieme a tutti gli onori anche oneri stringenti. Al valore inestimabile di quanto ereditato dal glorioso passato di Benevento, dobbiamo aggiungere l’attenzione quotidiana che ogni cittadino deve tributare ai nostri gioielli. Dobbiamo riuscire ad esaltare il traguardo raggiunto, innanzitutto fornendo quella tutela minima ma fondamentale che solo ognuno di noi può garantire al patrimonio diffuso della città”.

Ed infine il Sindaco Fausto Pepe ha sottolineato che: “Tenere a battesimo questo passaggio epocale di Benevento mi rende felice soprattutto perché la mia città offre un segnale in controtendenza rispetto alle non esaltanti peculiarità del momento storico che attraversiamo, caratterizzato da mille difficoltà per gli investimenti del segmento cultura, da una evidente marginalità cui è relegata la meravigliosa Campania, e da una frattura ad arte alimentata tra il Nord ed il Sud del Paese.

Benevento nell’Unesco è il risultato di un investimento lungimirante nel settore dei beni culturali che porta tutta la Campania al centro della scena internazionale, e che grazie alla serialità dei siti proposti impone un’immagine dell’Italia unita dalla storia prima ancora che dagli uomini”.

“È un traguardo storico, mai Benevento era arrivata così in alto”. Ha dichiarato il vicesindaco del Comune di Benevento, Raffaele Del Vecchio. “Da oggi – ha proseguito l’assessore alla Cultura – la nostra città può fregiarsi del riconoscimento più importante al Mondo nel campo dei beni culturali.

L’iscrizione nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità della Chiesa di Santa Sofia è figlia della volontà e dell’ambizione della nostra Amministrazione di misurarsi con una sfida complessa e difficile, che richiedeva un lavoro costante ed impegnativo. E noi abbiamo lavorato con impareggiabile passione per cinque lunghi anni ed ora che la sfida è vinta i nostri sforzi sono stati ripagati.

Adesso comincia un nuovo percorso, che richiede altrettanto lavoro e pari dedizione. Perché l’iscrizione nel Patrimonio dell’Unesco, una volta raggiunta, va difesa e meritata giorno per giorno. Il riconoscimento che abbiamo ottenuto ci permetterà, da un lato, di attivare canali di relazioni e di finanziamento importantissimi, capaci di far aumentare la visibilità del nostro territorio e la sua attrattività turistica con tutti i riflessi positivi sulla nostra economia, ma ci impone, dall’altro, il rispetto puntuale e rigoroso delle regole e delle prescrizioni contenute nel Piano di Gestione Unesco e finalizzate alla tutela ed alla conservazione del bene iscritto e della circostante buffer zone”.

“Insomma – ha concluso il vicesindaco – da oggi la Chiesa di Santa Sofia non è più solo nostra e, dunque, ora più di prima, abbiamo il dovere di custodirla, proteggerla e consegnarla alle future generazioni a nome dell’intera Umanità”.

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