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Paupisi: Chiesa al buio. Lettera aperta di don Raffaele Pettenuzzo

Scritto da il 24 giugno 2011 alle 11:31 e archiviato sotto la voce Foto, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Paupisi: Chiesa al buio. Lettera aperta di don Raffaele Pettenuzzo

La Chiesa di santa Maria del Bosco a Paupisi dal 21 giugno scorso è senza elettricità, nonostante fosse stata pagata la bolletta. A renderlo noto il parroco, don Raffaele Pettenuzzo, che in una lettera aperta ha raccontato tutta la vicenda con l’Enel – Infrastrutture e Reti di Benevento.

Di seguito il testo integrale della lettera:
“Ore 17,00 circa di martedì 21 giugno 2011: i tecnici dell’Enel – Infrastrutture e Reti di Benevento effettuano il completo distacco dell’energia elettrica della Parrocchia Santa Maria del Bosco in Paupisi (Bn).
La Parrocchia è totalmente al buio e si ricorre ai metodi tradizionali, candele e pile elettriche. I Parrocchiani sono sconcertati! – attendendo dal loro Parroco una spiegazione o, comunque, una qualche giustificazione.
L’insieme sembra una scena fantozziana voluta e ripresa in diretta nella piccola piazza paupisana. Purtroppo questa volta non si tratta di Fantozzi bensì di una realizzazione concreta e attuale della Torre di Babele: l’Enel – Infrastrutture e Reti di Benevento.
La cruda cronistoria tra l’Enel – Infrastrutture e Reti di Benevento e la Parrocchia Santa Maria del Bosco in Paupisi (Bn) è la seguente:
«16 maggio 2011 viene spedito in Parrocchia la Raccomandata Sollecito di Pagamento-Conguaglio delle fatture emesse a febbraio-marzo-aprile 2011, di euro 128,37, da “Enel Energia-Mercato libero dell’energia”.
La mattina del 14 giugno 2011 la Parrocchia chiama per telefono il Call Center (operatore n. 85197), il quale indica di effettuare il Conguaglio a “Enel Energia-Mercato libero dell’energia” con un versamento di euro 114,44.
Il pomeriggio dello stesso giorno la Parrocchia richiama il Call Center di “Enel Energia-Mercato libero dell’energia” per accertare l’avvenuta ricezione del pagamento, ma viene richiesto un ulteriore versamento in Conguaglio di euro 13,93 – che nello stesso giorno la Parrocchia effettua immediatamente. (Da notare che tale somma di euro 114,44 e di euro 13,93 forma il totale di euro 128,37).
21 giugno 2011 alle ore 17,00 circa avviene il distacco dell’erogazione di energia elettrica alla Parrocchia.
22 giugno 2011 alle ore 10,00 circa negli Uffici dell’Enel – Infrastrutture e Reti di Benevento il Funzionario invita la Parrocchia a versare euro 128,37 a “Enel Energia-Mercato libero dell’energia” per riavere il riallaccio dell’erogazione di energia elettrica, che la Parrocchia effettua immediatamente, dando al suddetto Funzionario copia del versamento. (Da notare che tale ultimo ulteriore versamento è uguale al totale dei versamenti in centesimi effettuati il 14 giugno 2011».

Un semplice e realistico commento:
«I sogni appaiono assai meno realizzabili di quanto si credeva … Avevamo progettato un mondo nuovo, quasi perfetto, destinato a chiudere definitivamente con il tempo disordinato e insofferente del potere economico, aprendo gli orizzonti della libertà, di una democrazia diretta e amministrata dalla gente.
Credevamo nella forza creativa dell’uomo, nella sua capacità di cambiare in meglio la sua vita, ma dobbiamo ora fare i conti con la logica di coloro che vogliono riformare tutto e subito: le tradizioni, le consuetudini, i riti, le diverse forme di associazione, la maniera stessa di vivere, di parlare e di fare.
Si pensava di poter costruire un nuovo ordine come radicale alternativa al disordine presente con i suoi accomodamenti di parte, con le sue scelte di fare e di scegliere il male minore. Purtroppo quanto disordine!, determinato dagli interessi economici, dai piani industriali e dai progetti urbani pensati e realizzati senza scrupoli, causa di squilibrio per le famiglie e i paesi. Quanti uomini di potere si nascondono dietro a un linguaggio scientifico e a schemi logici, quasi a dimostrare la praticità delle loro soluzioni come se queste fossero la risposta definitiva e ultima ai nostri problemi.
I buoni sono caduti in disgrazia e questo ha fatto la fortuna dei malvagi, che governano la Società e “le cose” con «leggi perverse». Per costoro la dignità non ha valore, poiché oramai fa parte dell’antiquariato umano, mentre l’arroganza, l’ambizione sfrenata, l’incompetenza e l’ignoranza, rendono impossibile la realizzazione del bene comune. Perciò è difficile dire se vi siano ancora uomini giusti in mezzo a noi, integri, resi forti dagli ideali di verità e giustizia, solidali con la gente.
Infatti il più forte ha ora ragione, ma il più debole ha torto. Si giudica secondo l’interesse del gruppo a cui si appartiene, si nascondono i calcoli personali e si parla con disprezzo dei buoni. Ogni cosa viene sacrificata sull’altare del dio denaro: la salute, la giustizia, i beni dell’amicizia e della Religione, le culture, le buone tradizioni e la libertà di pensare senza condizioni. Dunque, in questo momento non è tanto il marasma delle leggi o il caos sociale – che avanza inesorabile e che rende molto difficile la naturale vita familiare – quanto la dittatura e il malgoverno dell’economia a creare incertezza e compromessi fragili, mediazioni di parte e soluzioni sociali ambigue.
Si può così affermare che lo Stato Contemporaneo non media tra chi detiene o ha in mano l’uso dell’economia e il popolo della gente semplice che ne è dipendente, ma è l’economia stessa a governare o meglio il dio denaro a detenere il potere al posto dello Stato».
Ore 16,00 di giovedì 23 giugno 2011. Al momento attuale i tecnici dell’Enel – Infrastrutture e Reti di Benevento non sono venuti a ripristinare l’erogazione dell’energia elettrica alla Parrocchia Santa Maria del Bosco in Paupisi (Bn).
Post scriptum: Se siamo nati uomini e vogliamo vivere da uomini liberi dobbiamo ‘ripartire da zero’ con coraggio! Il nostro compito maggiore sarà di dare un senso umano e cristiano alla vita*”.
don Raffaele Pettenuzzo – parroco di Paupisi (BN)

* “L’incivilimento umano [cioè la civilizzazione] cessa di essere una creazione di pochi e diviene opera di molti, di moltissimi e di quasi tutti. Giacché gli esseri umani, una volta soddisfatti, in grado sufficiente, i bisogni elementari attinenti il cibo, il vestito, l’abitazione, le cure sanitarie; acquisito un grado di istruzione che consente loro l’assunzione di specifiche responsabilità in campo economico-professionale, non possono non aprirsi interiormente alla consapevolezza della propria dignità di persona; e quindi non possono non avvertire, nell’intimità di se stessi l’esigenza insopprimibile ad esprimere la propria vita in forme rispondenti a tanta dignità; soprattutto, accostate le labbra a quel frutto che è la libertà, la morte per alcuni e forse per molti, diviene preferibile alla sua privazione”. (Cardinale Pietro Pavan, La società a servizio dell’uomo, Figlie della Chiesa, Roma 1950, p. 97)”.

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