Cambiamenti in arrivo per i tabacchicoltori italiani:dal 2010 l’aiuto disaccoppiato per il tabacco sarà pari al 50% e le risorse equivalenti al restante 50% saranno impegnate per sostenere i programmi di ristrutturazione nell’ambito dello Sviluppo Rurale in ciascuna delle Regioni produttrici.
La CIDEC è fortemente preoccupata per il persistere dell’assenza di coesione di azioni tra mondo imprenditoriale e quello associazionistico, sicuro motore propulsore al fine del mantenimento della produzione di tabacco in Campania.
Il tabacco sopravviverà –riferisce Milena Petrucciani, presidente di CIDEC Campania- solamente se ci saranno le necessarie condizioni economiche: prezzi adeguati per le produzioni, qualità del tabacco e confronto costruttivo delle imprese con il mercato.
Bisogna avviare, quindi, una indagine atta a confermare l’interesse rivestito dal tabacco italiano presso l’industria manifatturiera al fine della definizione di un percorso negoziale con la parte agricola che assicuri il reale valore delle produzioni in termini di prezzo, garanzia di continuità e collocamento delle forniture; auspico che la cooperazione tra mondo imprenditoriale ed associazionistico sia capace di portare la filiera alla stipula di forti accordi pluriennali –continua il presidente di CIDEC Campania.
Ma anche il PSR 2007-2013 assume importanza per il rafforzamento della competitività delle imprese e la valorizzazione del territorio se avverrà una reale ristrutturazione della filiera, punto di eccellenza agroindustriale della regione Campania.
La Campania ed il Sannio devono continuare a produrre tabacco nella piena consapevolezza dell’irrinunciabilità per gli interessi delle loro comunità.
Il tabacco nell’Unione Europea dà lavoro a piu’ di 100mila tabacchicoltori ed a 400mila lavoratori diretti, oltre a diverse migliaia di imprese nell’indotto: sono queste le motivazioni che hanno fatto sospinto l’avvio da parte di CIDEC di iniziative sia con il Ministro Zaia che con i competenti organi regionali.
La CIDEC conferma quanto già dichiarato da un anno: il futuro del settore per il Sannio sta nell’ istituzione di un Polo di Qualità del tabacco Kentucky mentre per Caserta sta nell’istituzione del Polo di Qualità del Burley, entrambe varietà esclusive sulle quali devono avvenire interventi strutturali e di formazione professionale al fine del raggiungimento di una nuova competitività necessaria per il mercato.
A riguardo dei Piani di Sviluppo Rurali, la CIDEC si batterà per garantire che le risorse finanziarie generate dalla filiera tabacco siano impegnate solo per sostenere le iniziative progettuali definite dai produttori nel consolidamento e sviluppo della propria attività o, quantomeno, alla riconversione produttiva delle aziende.
La CIDEC, intanto, preannuncia che nuovi incontri sono previsti a breve al fine di poter garantire alle aziende intenzionate a proseguire l’ attività tabacchicola di accedere ai programmi di sostegno attraverso la stipula di accordi pluriennali con l’industria manifatturiera e la definizione di un piano contenente parametri finalizzati al mantenimento dell’occupazione, dei contratti di coltivazione varietale e del miglioramento della qualità.
Tutto ciò è importante che sia condiviso anche nell’ambito della conferenza Stato-Regioni al fine di una armonizzazione degli interventi.