Entro il 31 maggio gli studenti dell’Università degli Studi del Sannio sono chiamati ad effettuare il secondo versamento delle tasse e dei contributi universitari. A seguito della riorganizzazione della contribuzione studentesca per l’anno accademico 2010/2011 e con il passaggio dal Reddito I.C.E.E. (Indicatore della Condizione Economica Effettiva) al Reddito I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), quale indicatore per rappresentare la condizione economica effettiva del nucleo familiare, si sono verificati notevoli cambiamenti. Inevitabile, come annunciato, l’incremento dell’importo del secondo versamento.
Fino allo scorso anno, infatti, l’Ateneo sannita era riuscito a contenere i contributi versati dagli iscritti, che risultavano infatti tra i più bassi d’Italia. La riduzione del Fondo di Finanziamento Ordinario dal parte del Ministero, con un taglio delle entrate per l’Ateneo sannita di circa 3 milioni di euro, ha reso inevitabile il rialzo delle tasse. “L’Università del Sannio – dichiara il Rettore Filippo Bencardino – è da sempre penalizzata da un finanziamento per studente più basso d’Italia, corrispondente a circa 2.700 euro pro-capite a fronte di una media nazionale di 5mila euro. In questa condizione, aggravata da ulteriori tagli ai finanziamenti statali, il sacrificio chiesto alle famiglie è stato imprescindibile. Ancora oggi non abbiamo contezza del definitivo FFO 2010 e la situazione resta incerta per il 2011 e per il 2012. Nonostante ciò, siamo impegnati a monitorare le ricadute reali dei cambiamenti in atto, soprattutto in seguito al passaggio dal Reddito ICEE al Reddito ISEE. Già dal prossimo anno accademico aumenteremo le fasce di contribuzione, diminuiremo gli importi corrispondenti alle fasce più basse e aumenteremo lo sconto per merito. Anche se questo significherà un ulteriore taglio alle spese”.
La stessa rassicurazione arriva da Mattia Mastronardi, un rappresentante degli studenti in Consiglio di amministrazione di Ateneo, nel gruppo di lavoro per la revisione del sistema di contribuzione studentesca. “I rappresentanti degli studenti si sono sempre opposti all’aumento delle tasse universitarie, pur nella consapevolezza delle precarietà delle risorse a disposizione dell’Ateneo a seguito dei drastici tagli ministeriali. Adesso stiamo contribuendo alla definizione di un nuovo sistema che tenga conto delle ricadute sulle famiglie degli aumenti di quest’anno. Dal prossimo anno l’Ateneo determinerà una maggiore differenziazione tra le fasce e potrà quindi intervenire sulla ridefinizione al ribasso della contribuzione studentesca”.
Intanto, è stata concessa una proroga agli studenti che non hanno provveduto a presentare la certificazione I.S.E.E. nei termini previsti dalle scadenze amministrative. C’è tempo per consegnarla, presso lo sportello dell’Unità Organizzativa “Carriere Studenti”, con istanza al Rettore per l’autorizzazione, fino a mercoledì 25 maggio e non oltre. L’utilizzo del Reddito ISEE, a differenza di quello ICEE, consente un controllo a tappeto sulla veridicità delle dichiarazioni, grazie al controllo incrociato tra Inps e Agenzia delle Entrate. Un esempio di famiglia che appartiene alla fascia più alta di contribuzione, con un soglia di Reddito ISEE pari a 25mila euro, è quella composta da 2 genitori e 2 figli, con una casa di proprietà e 61mila 500 euro quale somma dei redditi di tutti i componenti. Sulla base delle dichiarazioni finora presentate, il 15,66 per cento di studenti dell’Ateneo sannita risulta appartenere alla fascia più alta di contribuzione (V fascia), il 9,52 per cento a quella più bassa (I fascia).