Il 15 marzo di quest’anno, la Camera dei Deputati ha approvato in aula il testo di legge dal titolo Norme per la tutela della libertà d’impresa, più conosciuto come Statuto delle imprese.
L’articolo 5, al capo II dello Statuto delle Imprese, stabilisce il principio secondo il quale “lo Stato, le regioni, gli enti locali e gli enti pubblici sono tenuti a valutare l’impatto delle iniziative legislative e regolamentari, anche di natura fiscale, sulle imprese, prima della loro adozione” e l’articolo 6 i principi di “riduzione e trasparenza degli adempimenti amministrativi a carico di cittadini e imprese”.
Disattendendo completamente questi principi generali stabiliti dallo statuto, il primo giugno di quest’anno entrerà in vigore il sistema SISTRI per la tracciabilità dei rifiuti.
Le procedure che costituisco il SISTRI, per come sono studiate, sono causa di grande incertezza aggravata dagli innumerevoli problemi tecnici e malfunzionamenti riscontrati nel periodo di prova; inoltre il sistema SISTRI causerà, per le aziende, un aumento considerevole delle incombenze burocratiche relative allo smaltimento dei rifiuti. Ogni singola registrazione sul SISTRI richiederà numerose operazioni a carico degli operatori ed ogni passaggio si basa sul necessario funzionamento dei supporti e dei collegamenti informatici per nulla affidabili e come se ciò non bastasse, il sistema, non verificando la correttezza delle registrazioni e segnalando le incongruenze alle autorità preposte all’applicazione delle sanzioni, potrà essere fonte di numerose contravvenzioni a carico delle imprese.
Tutto questo non scoraggia di fatto chi fino ad ora ha smaltito i rifiuti pericolosi in modo irregolare, ma anzi, incentiva il proliferare di comportamenti illegali sicuramente rischiosi, ma molto meno onerosi, favorendo, di fatto, l’aumentare dei guadagni delle ecomafie.
Ci appelliamo, per tanto, alle nostre associazioni di categoria, alle camere di commercio, alle Provincie e al Ministero dell’ambiente affinché sospendano l’entrata in vigore del sistema SISTRI e costituiscano un gruppo di lavoro per lo studio di un sistema di tracciabilità dei rifiuti meno oneroso per le imprese e più efficace contro la lotta allo smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi.
IMPRESECHERESISTONO (ICR) lancia così una sottoscrizione nazionale attraverso questo modello, che si può scaricare anche da www.impresecheresistono.org . E’ possibile stamparlo su carta intestata dell’azienda che vuole sostenere questa giusta battaglia.
Firmare, timbrare e inviare al numero di fax 0823 481116 oppure a impresecheresistonocampania@gmail.com