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direttore Antonio De Cristofaro

Tabacco: entra a regime l’organizzazione comune di mercato

Scritto da il 13 luglio 2009 alle 11:32 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

camera_commercio1A partire dalla prossima campagna entra a regime l’organizzazione comune di mercato per il tabacco. Dal 2010, infatti, non è previsto un aiuto accoppiato alla produzione, ma l’aiuto sarà disaccoppiato per il 50% dell’importo originario e la restante parte andrà a finanziare le misure del PSR 2007/2013. L’attuale sistema di aiuti alla produzione sarà quindi completamente cambiato – annuncia Masiello presidente dall’ente camerale di Benevento – Ciò non significa l’abbandono della produzione dal momento che potranno comunque essere previsti aiuti nell’ambito della programmazione regionale per sostenere la coltivazione e aumentare la competitività del tabacco locale, e apprendiamo con piacere che l’incontro della giornata di ieri tra alcuni funzionari del MIPAF e della Commissione UE ha sortito i primi risultati positivi con la possibilità di prevedere aiuti attraverso le misure agro ambientali.
Gli incontri tecnici tra i rappresentanti del ministero delle politiche agricole italiano e gli uffici della Commissione UE si sono infatti concentrati per prevedere specifiche azioni nell’ambito dei programmi di sviluppo rurale per la coltivazione del tabacco per poter utilizzare le ingenti risorse che dal prossimo anno saranno travasate dalla organizzazione del settore ai plafond regionali dei PSR. Le azioni per la coltivazione dovrebbero essere previste nell’ambito dell’asse II del PSR con aiuti a superficie per premiare misure di risparmio idrico, tutela ambientale e del suolo e per il miglioramento qualitativo delle produzioni. Ovviamente – afferma Masiello – le misure di contributi da sole non potranno essere in grado di sostenere la coltivazione ma dovrà manifestarsi l’interesse della manifattura per il tabacco nazionale con un adeguato aumento dei prezzi di acquisto, condizione peraltro facilmente raggiungibile visto che a livello internazionale il tabacco spunta prezzi che, a parità di qualità sono nettamente superiori a quelli italiani e che non garantiscono lo stesso livello di controlli a cui sono sottoposti i nostri tabacchi, basti pensare che in alcuna aree del mondo sono ancora consentiti anticrittogamici da tempo vietati nell’intera UE per il loro grado di pericolosità per la salute umana.
Ma gli aiuti agro ambientali non sono le uniche misure in discussione. Accanto alle misure per consentire un aiuto alla competitività del comparto per le aziende che intendono continuare la coltivazione dovranno essere previste anche le azioni per le aziende che intenderanno riconvertirsi. La nostra politica a tutela delle aziende tabacchicole e a sostegno dello sviluppo economico delle nostra provincia – continua Masiello – prevede azioni per la ristrutturazione del comparto per aumentarne la competitività ed azioni di riconversione. Quest’ultimo aspetto sembra però non interessare la regione Campania che ha la possibilità di utilizzare nel prossimo triennio circa 400 milioni di euro proprio per le azioni per il comparto tabacchi colo.
Come Camera di Commercio di Benevento – precisa Masiello – abbiamo costituito un tavolo invitando l’amministrazione provinciale, il comune di Benevento, la regione Campania e le organizzazioni agricole. Dopo non pochi incontri siamo arrivati a definire un percorso per sostenere la produzione attraverso la ristrutturazione del comparto e per consentire la riconversione delle aziende tabacchicole verso altre coltivazioni con una specifica misura del PSR, la 1.2.4. Tuttavia, improvvisamente, senza alcuna giustificazione plausibile, l’assessorato regionale ha pubblicato una misura che non comprende niente di quanto concordato. Francamente – conclude Masiello – ritengo che questo rappresenti un grave errore che rischia di penalizzare in modo forte lo sviluppo della nostra provincia, atteso che sono circa 7000 le aziende interessate alla coltivazione a livello provinciale. Non penso, quindi, possano essere sottaciute le responsabilità di un mancato utilizzo di risorse per un comparto di enorme importanza economica e sociale per la nostra provincia.

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