“La vicenda dei consorzi Bn 1, 2, 3, purtroppo al vaglio della magistratura penale, amministrativa e contabile, è frutto di una cattiva gestione politico-amministrativa. Le conseguenze non possono ricadere sulle spalle dei dipendenti e dei cittadini. Il senso di responsabilità istituzionale dovrebbe portare tutti noi rappresentanti politici ad assumere l’onere di una decisione unitaria, al di là delle colpe e delle specifiche competenze. Il costo delle 127 unità, prima o dopo lo dovremo pagare.”.
Così l’On. Erminia Mazzoni, nel corso dell’ incontro, richiesto dagli ex lavoratori dei Consorzi rifiuti del Sannio, per discutere dell’annosa vertenza che coinvolge le famiglie dei 127 operai, senza lavoro ormai da mesi.
“Nell’attesa che si definisca l’assetto organizzativo della Samte e che si diano indicazioni chiare per la cosiddetta provincializzazione, – ha proposto l’On. Mazzoni – il personale dismesso potrà e dovrà rappresentare la forza lavoro esclusiva alla quale dovranno attingere provincia e comuni. Le risorse a disposizione per la gestione dei servizi connessi e collaterali al settore rifiuti dovranno essere vincolate a tale condizione, vietando l’immissione di personale precario. L’ipotesi di distribuire il carico di questi lavoratori tra i comuni della provincia, formulata nei mesi scorsi, e’ rimasta tale, perchè affidata alla volontaristica adesione. Nessun comune, a partire dal capoluogo, ha fatto un passo”.
“Troppi dieci mesi per una soluzione, infiniti per chi non percepisce più’ uno stipendio. Le altre province hanno trovato un equilibrio. Vorrà dire qualcosa?!”.