Si è tenuta ieri la conferenza stampa organizzata da Nova Energia di concerto con Assostampa Sannita, per richiamare l’attenzione, tramite la stampa, sulle difficoltà che il settore delle Energie Rinnovabili sta attraversando.
“NOVA ENERGIA” nasce, nell’ottobre del 2008, inizialmente con 13 aziende socie, giunte oggi a 17, con lo scopo di accompagnare tutte le iniziative produttive proposte dalle aziende aderenti, che investono sul territorio provinciale, nel settore delle Energie Rinnovabili.
La società, promossa da Confindustria Benevento, trae le proprie origini dalla vocazione del territorio ad essere un Polo di eccellenza nel campo delle energie rinnovabili.
Già nel 2007 (5 marzo), infatti, era stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Provincia di Benevento, Università degli Studi del Sannio, Confindustria Benevento e Sezione Meccanica, Installatori Impianti e Fonti Energetiche di Confindustria Benevento, con il quale i soggetti sottoscrittori si impegnavano reciprocamente al fine di individuare i siti sui quali realizzare gli impianti energetici e procedere alla messa in campo di tutte le attività per agevolare la realizzazione degli investimenti in energia rinnovabile programmati.
L’impegno e l’interesse delle imprese del territorio si è tramutato in progetti di investimento per 15 delle 17 imprese che hanno dato vita a Nova Energia.
Gli investimenti previsti ammontano 113.400.000 di Euro con una ricaduta occupazionale tra 131 e 138 unità lavorative.
Il Presidente di Nova Energia è Cosimo Rummo, mentre fanno parte del Consiglio di Amministrazione: Renato Pedicini (Vice Presidente), Demetre Mitracos, Giovanni Nardone, Franco Salomone.
Inoltre già 6 delle 17 aziende ( C.M.S., C.I.R.E.,Rummo, Car Segnaletica Stradale, Cormas, Euro Service) hanno presentato nel dicembre 2008 contratto di programma regionale prevedendo piani progettuali immediatamente cantierabili per un importo di 48.965.000 Euro. Nova Energia ritiene fondamentale puntare sulla green economy anche in considerazione delle ultime notizie che provengono a livello nazionale sull’inversione di tendenza del Governo sul nucleare.
Alla Conferenza è intervenuto Giovanni Fuccio – Presidente Assostampa Sannita che ha introdotto i lavori dichiarando:<
Il Presidente di Nova Energia Cosimo Rummo ha dichiarato:<< le aziende del Consorzio Nova Energia, in questo momento, sono state lasciate sole. In una situazione di grande crisi, le imprese sono completamente abbandonate. I fondi europei non vengono sfruttati, negli ultimi cinque anni è stato speso solo dal 3 al 5% ed una buona parte, probabilmente, torneranno indietro in quanto siamo ormai a 18 mesi dalla scadenza del 2013. Sei delle 17 aziende che compongono la società Consortile Nova Energia hanno presentato un Contratto di Programma Regionale nel 2008 e i progetti sono ancora in istruttoria da più di tre anni. Nova Energia e le 17 aziende che la compongono esprimono un potenziale di investimento molto elevato con forti ricadute occupazionali per il territorio. Nessuno se ne è accorto. Il Governo, inoltre, ha bloccato il progetto sul nucleare dichiarando che bisogna puntare, quindi, alle energie rinnovabili. Ma noi notiamo una differenza enorme tra quello che si dice e quello che si fa. Si è tenuta ieri la Conferenza Stato Regioni in merito al Decreto che disciplina il nuovo “Conto Energia”. Il decreto prevede che l’obiettivo indicativo a fine 2016 di potenza installata incentivata con conto energia sia 23 GW che dovrebbe corrispondere ad un costo cumulato annuo degli incentivi stimabile tra 6 e 7 miliardi di euro – Importo molto ridotto rispetto a quanto previsto negli anni precedenti. Per i piccoli impianti la problematica riguarda soprattutto la contrazione fortissima degli incentivi e l’incertezza della percentuale di incentivi a cui gli stessi avrebbero diritto, in quanto in base al decreto la percentuale varia di mese in mese creando uno stato di precarietà ed incertezza che nuocerebbe fortemente al settore. Per i grandi impianti oltre 1 MWp di potenza saranno fortemente penalizzati per decremento fortissimo delle tariffe ( - 34 % entro dicembre ) , penalizzati per procedura complicata e per rapporto su terreno da impegnare. Le tariffe che cambiano ogni mese si crea una scarsa possibilità di previsione della definitiva tariffa da inserire nei piani economici e finanziari e pertanto limita fortemente la bancabilità dei progetti.>>
L’appello è stato fatto personalmente anche da tutte le aziende presenti, e dal consulente finanziario Sergio Lucci, che hanno palesato la forte difficoltà in cui versa il settore e hanno chiarito che mentre in altri paesi il settore delle rinnovabili è divenuto trainante per l’economia, nel nostro Paese si inverte la tendenza.