La viticoltura sannita ricomincia da tre. Nella giornata di ieri il Comitato Nazionale Vini ha espresso il definitivo parere positivo in merito ai disciplinari di produzione Sannio Doc e Falanghina del Sannio Doc proposti dal Consorzio tutela vini Samnium. Dopo il riconoscimento della Docg Aglianico del Taburno si completa il disegno di regolamentazione progettato anni addietro dal Consorzio con l’obiettivo di ridurre il numero delle Denominazioni a vantaggio di una più immediata riconoscibilità legata al territorio di produzione.
Si tratta di un risultato decisamente importante per il comparto vitivinicolo sannita, la cui produzione sino ad oggi si è contraddistinta con cinque Doc: ‘Sannio’, ‘Solopaca’ e ‘Solopaca Classico’, ‘Taburno’ e ‘Aglianico del Taburno’, ‘Guardiolo’ o ‘Guardia Sanframondi’, ‘Sant’Agata dei Goti’ o ‘Sant’Agata de’ Goti’.
Con l’approvazione di questi due nuovi disciplinari, che segneranno la produzione sannita a partire dalla vendemmia 2011, si concretizza la necessaria semplificazione dello scenario, con solo due Doc. La ‘Sannio’, con sei categorie di vini (tranquillo, frizzante, spumante, spumante di qualità, spumante di qualità metodo classico, passito), quattro sottozone che rappresentano le aree delle attuali Doc. La seconda Doc-Dop è rappresentata dalla ‘Falanghina del Sannio’, incentrata esclusivamente sull’omonimo vitigno, e che prevede sei categorie (tranquillo, spumante, spumante di
qualità, spumante di qualità metodo classico, passito e vendemmia tardiva) con le medesime sottozone (esclusa la Solopaca Classico). A queste due Doc approvate ieri si unisce la prima Docg della provincia sannita, rappresentata dalla ‘Aglianico del Taburno’, approvata dal Comitato Nazionale Vini appena un mese addietro.
I tre disciplinari di produzione rientrano in un unico disegno con l’obiettivo di dotare la viticoltura sannita di una regolamentazione basata su regole chiare ed efficaci. La Doc Sannio, la Doc …Falanghina del Sannio e la Docg Aglianico del Taburno sostituiranno, a partire dalla vendemmia 2011, i vecchi disciplinari, semplificando in maniera ottimale lo scenario dei vini di qualità a denominazione di origine della provincia di Benevento.
“L’approvazione avvenuta ieri – dichiara il presidente del Consorzio, Libero Rillo – è il frutto di un lavoro di discussione e condivisione iniziato a fine 2008, lavoro durissimo ma entusiasmante. La cosa più significativa è che in un momento storico contrassegnato dal contrasto e dall’incapacità di trovare un cammino comune, dalla terra e con i frutti della terra e l’impegno di uomini coraggiosi si è costruita una comune visione su cosa fare e come, dove andare, attraverso un progetto di ridisegno delle denominazioni della nostra provincia.
Da oggi – conclude Rillo – inizia il cammino verso la costruzione di un nuovo valore ed una maggiore qualificazione della risorsa vino, non solo in termini economici ma anche sociali ed ambientali”. In merito al lavoro di qualificazione, iI Consorzio ha già programmato importanti e significativi impegni. Tra i progetto in corso di realizzazione c’è anche quello di ricerca e rilevazione di dati statistici e produttivi inerenti la filiera vino provinciale, la creazione di un sistema di tutela con le attività proprie della vigilanza e la registrazione internazionale dei marchi collettivi e del marchio consortile. Per quanto concerne la promozione si sta già lavorando per la partecipazioni ad eventi importanti del mondo del vino, a cominciare dal ProWein 2012 di Dusseldorf e dal The London International Wine Fair 2012, così come la partecipazione al programma Mipaf della promozione sui Paesi Terzi.
In merito all’importante risultato conseguito si registra la dichiarazione del presidente della Camera di Commercio di Benevento, Gennaro Masiello. “L’ente camerale, da sempre vicino alle esigenze del mondo delle imprese, saluta con particolare soddisfazione questo risultato. Si tratta di un traguardo interessante, visto che i nuovi disciplinari di produzione apporteranno una semplificazione dello scenario produttivo, giocando a vantaggio dell’azione promozionale che dovrà vederci tutti protagonisti e che dovrà essere capace di coniugare il retaggio di un territorio particolarmente
vocato con il contrassegno della qualità. Partendo da questo scenario, diventato ancora più ricco proprio grazie a questo lavoro di semplificazione – conclude Masiello – va creato un brand Sannio forte, capace di valorizzare i nostri vini, imponendosi sia sui mercati nazionali che su quelli internazionali”.