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direttore Antonio De Cristofaro

Inaugurata l’area archeologica dell’Arco del Sacramento

Scritto da il 9 luglio 2009 alle 18:10 e archiviato sotto la voce Cultura & Spettacoli. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

E’ stato inaugurato questa mattina il percorso archeologico, con la relativa Arena, in prossimità dell’Arco del Sacramento.

Dopo una breve cerimonia di benedizione, officiata dal vicario dell’arcivescovo, don Pompilio Cristino, il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha tagliato il nastro della nuova Arena e della recuperata area archeologica.

“E’ con grande soddisfazione che consegniamo alla città uno spazio dal grande valore storico – ha dichiarato il sindaco –. Un percorso portato a termine con determinazione dopo un lungo stallo. L’amministrazione sta scrivendo una pagina importante, realizzando il sogno di rendere la città più vivibile, attraverso il recupero del grande patrimonio storico che abbiamo a disposizione.

Si tratta del primo tassello di quel Parco archeologico urbano che vogliamo realizzare per valorizzare quella naturale propensione turistico culturale che Benevento ha.

Un percorso che proseguirà già domani quando, presso la Curia arcivescovile, sarà illustrato il progetto di recupero del Duomo”.

La riqualificazione dell’area è stata realizzata attraverso due interventi.

Il primo è stato programmato alla fine degli anni 90 quando l’area fu interessata da un concorso di progettazione che fu vinto dagli architetti Damiano Dolce, Nicola Moffa e Roberta Di Ciò, di Campobasso. A questi tre architetti, coordinati da Pasquale Palmieri del Comune nella qualità di responsabile del procedimento, fu affidata la progettazione e la direzione dei lavori dell’intervento relativo alla parte meridionale dell’area, compresa tra la nuova arena e le mura altomedievali. L’intervento è stato finanziato, per un importo complessivo di circa 1.800.000 euro, grazie ai quali si è realizzato l’esproprio di tutta l’area, interamente privata, l’esecuzione degli scavi archeologici, la costruzione di una arena per circa 200 spettatori, il sistema dei percorsi interni, la ricomposizione di via san Gaetano, completamente perduta dopo i bombardamenti, nonché la realizzazione di servizi sotto la cavea, un parziale recupero del secondo arco romano ed il sistema di illuminazione. L’idea originaria del progetto prevedeva anche la costruzione di un centro di quartiere da affiancare all’arena, ma il rinvenimento di un’aula termale a ridosso di via Carlo Torre ha costretto a modificare le previsioni iniziali. L’accesso pedonale all’area è previsto nella struttura ad arco, da esso parte un percorso archeologico che prosegue nella zona antistante i reperti lungo via Carlo Torre. Le pavimentazioni ritrovate sono state protette da uno strato di ghiaietto.

Il secondo intervento, programmato alla fine del 2006, è stato finanziato per una spesa di circa 3 milioni di euro. L’intervento ha permesso di portare alla luce tutto il complesso termale giacente fra i due “cardines” della città romana costituiti da via san Gaetano e da via Carlo Torre. In quest’area, cosiddetta area della Casa di Dacomario, si conservano strutture di notevole interesse. All’interno dell’area sono stati realizzati percorsi pedonali con struttura in metallo e pedane in grigliati metallici. Un impianto di illuminazione garantisce la corretta percezione serale e notturna dei reperti.
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