I carabinieri del Comando Provinciale di Benevento hanno eseguito l’arresto di Saverio Sparandeo 47enne, Luigi Sparandeo 42enne e Antonio Mottola 38enne, tutti di Benevento. Gli arresti sono scaturiti a seguito di un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. I tre sono accusati del reato di estorsione pluriaggravata dal metodo mafioso. In base alle indagini effettuate, i tre hanno chiesto, con minacce, a vari imprenditori di consegnare somme di danaro per poter continuare la costruzione di un complesso residenziale.
Significativo il metodo adottato dagli appartenenti al clan camorristico. In particolar modo,Saverio Sparandeo, esponente apicale del clan, internato presso la casa lavoro di Modena “Saliceto San Giuliano”, al momento dei fatti si trovava in licenza presso il reparto di pschiatria dell’ospedale Rummo di Benevento. In ospedale si fatto raggiungere da una delle vittime e dal letto gli ha formulato la richiesta estorsiva consistente in una somma oscillante tra i 3 ed i 5mila euro per ogni appartamento in costruzione. Anello di collegamento tra il clan e le vittime dell’estorsione è Antonio Mottola, imprenditore di Benevento operante nel movimento terra. Nel giro di pochi mesi sono così finite nelle casse del clan 50.000euro.