L’on. Costantino Boffa ha presentato una nuova interrogazione parlamentare al Ministro dello Sviluppo Economico in merito alla vertenza dei lavoratori della Cablelettra di Limatola. Già lo scorso 10 marzo, il parlamentare sannita del PD era ricorso all’atto di sindacato ispettivo per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico di convocare urgentemente un tavolo tra le istituzioni interessate, l’azienda e le parti sociali al fine di scongiurare il licenziamento di ben 85 lavoratori, sui 92 attualmente in organico, previsto dal piano industriale della Yazaki, società acquirente della Cablelettra, e presentato alle organizzazione sindacali lo scorso 4 marzo.
Gli incontri tra le parti interessate svoltisi in queste settimane hanno portato la Yazaki a presentare una nuova proposta comprendente l’assunzione di 30 lavoratori, la modifica dello status contrattuale degli impiegati che non darebbe più garanzie in materia di ammortizzatori sociali, e l’abbandono dello stabilimento di Limatola.
I lavoratori hanno respinto, nel corso di un’assemblea, la proposta ed hanno proclamato lo sciopero ad oltranza.
“Con questa nuova interrogazione parlamentare – dichiara l’on. Costantino Boffa – si chiede al Ministro dello Sviluppo Economico di assumere urgentemente tutte le iniziative di propria competenza tese a favorire una positiva mediazione al tavolo già convocato presso il Ministero onde respingere il tentativo dell’azienda Yazaki di smantellare l’importante insediamento produttivo di Limatola e perché viceversa si diano risposte concrete alle richieste sindacali tese a salvaguardare le giuste attese dei lavoratori. Occorre una immediata e positiva soluzione della vicenda e questo obiettivo passa per la presentazione da parte della società Yazaki di un piano industriale serio che tenga conto dei tanti lavoratori coinvolti, dei loro diritti e delle loro tutele, delle aspettative di un territorio già in grave difficoltà, in cui il tasso di disoccupazione è arrivato all’11,6%, dell’onere che ha rappresentato per la comunità il supporto, mediante lo strumento della cassa integrazione, dei frequenti passaggi di cantiere per assicurare il recupero delle commesse che oggi la nuova società vuole assumere ad un costo irrisorio e lasciando i lavoratori a casa e proponendo a quei pochi fortunati che conserverebbero il posto di lavoro condizioni contrattuali peggiori rispetto a quelle dovute con l’aggravante di dover pure abbandonare lo stabilimento di Limatola e lavorare in altre sedi. Appare evidente – conclude l’on. Boffa – che le ragioni dei lavoratori, in queste ore in sciopero, sono più che legittime. Alle istituzioni, alle rappresentanze parlamentari, ai consiglieri regionali, spetta il compito di mettere in campo ogni iniziativa utile a trovare una positiva e veloce soluzione alla vertenza”.