Un nuovo ruolo per le Comunità Montane ed una diversa funzione ai Comuni che si associano per fornire servizi qualificati ai propri cittadini: è questo lo spirito della proposta di legge presentata al Consiglio Regionale dal Vicecapogruppo PD, Umberto Del Basso De Caro, primo firmatario con i colleghi Rosetta D’Amelio e Donato Pica.
Si tratta di un testo che intende trasferire una serie di funzioni regionali alle Comunità Montane ed alle altre forme associative tra i Comuni disciplinando gli interventi di incentivazione delle stesse.
In sostanza, si evidenzia nella proposta di legge, viene considerata la possibilità di “mettersi insieme” tra Comuni omogenei per gestire servizi nel campo dell’Agricoltura, del Turismo Rurale, dell’Artigianato,delle produzioni tipiche, dell’ambiente e dell’energia, del trasporto pubblico locale. Ma, soprattutto, ed è una delle questioni nodali della legge, sostiene l’on De Caro, è prevista la delega a tali soggetti per il rilascio di certificazioni ed autorizzazioni di competenza regionale, l’erogazione di contributi in materia di sostegno allo sviluppo ed alle attività economiche, l’approvazione di piani di intervento in materi di ambiente e territorio. Cioè: mai più a Napoli per un timbro.
Si tratta, sostiene ancora De Caro, di una legge che rivoluziona totalmente le possibilità di intervento delle centinaia di piccoli Comuni della Campania, rendendoli soggetti in grado di gestire al meglio i servizi ai cittadini e diventando interlocutori forti dell’Ente Regione.
Non a caso, afferma De Caro, nella legge sono previsti incentivi alle gestioni associate di funzioni e servizi comunali destinando ad essi contributi finanziari e fornendo sostegno tecnico e logistico per la migliore realizzazione delle ipotesi di e qualificazione degli interventi a sostegno della qualità della vita dei cittadini.
Nel testo elaborato, Comunità Montane e Comuni sono destinatari di interventi finanziari sulla base della fornitura dei servizi associati da parte dei Comuni, con una maggiorazione per le forme associative di cui facciano parte gli Enti Locali con meno di 5000 abitanti.
Il ruolo delle Comunità Montane, in questa ottica diventa fondamentale poiché, sottolinea De Caro, esse non limitano la propria azione alla gestione loro demandata dalla legge istitutiva ma diventano soggetti che integrano la loro azione allargandola ad ambiti nuovi, gestendo in tal modo servizi importanti per i cittadini.
E’ una proposta, conclude De Caro, che ridisegna ruoli e funzioni degli Enti Locali nelle zone interne e può rappresentare una sorta di microfederalismo scritto dal basso e pensato per chi è più istituzionalmente emarginato.