I Carabinieri della Stazione di Montefalcone di Valfortore, al termine di una articolata attività di indagine, hanno denunciato per truffa una ragazza trentunenne della provincia di Reggio Calabria, C.N., per aver venduto, tramite internet, un telefonino, di fatto inesistente.
I militari dell’Arma di Montefalcone avevano infatti raccolto la denuncia di un loro concittadino, il quale aveva effettuato un pagamento tramite un servizio di carta prepagata gestito dalle Poste italiane, mezzo molto diffuso per le transazioni commerciali in rete, per l’acquisto del telefonino mediante un annuncio pubblicato in un noto sito internet specializzato nelle compravendite. L’oggetto che sarebbe dovuto essere acquistato era un telefonino di nuova generazione, ad un prezzo abbastanza interessante, trecento euro, ragion per cui era subito scattato un contatto. L’uomo ha chiamato telefonicamente da Montefalcone la ragazza che aveva messo l’inserzione di vendita sul numero che compariva nel sito, pattuendo la cifra e il mezzo di pagamento, e per far ciò ha utilizzato una carta Post-pay.
Trascorso un po’ di tempo, vedendo che il telefonino non arrivava, nonostante il fatto che il pagamento fosse stato regolarmente effettuato ed incassato, l’uomo ha tentato di rintracciare nuovamente la ragazza, ma si è accorto che nel frattempo l’utenza telefonica a cui aveva chiamato in precedenza era stata disattivata. A questo punto, rendendosi conto che c’era sicuramente qualcosa che non andava, si è rivolto ai Carabinieri.
Gli immediati accertamenti effettuati presso l’Ufficio postale di Montefalcone, permettevano di risalire alla persona che aveva incassato la somma, anch’essa titolare di un conto corrente postale, residente come detto in Calabria. Venivano quindi coinvolti i colleghi calabresi, che identificavano e la ragazza, e dopo aver appurato le responsabilità in merito all’annuncio, all’utenza telefonica e all’incasso della somma, le notificavano un avviso di garanzia per truffa, reato per cui veniva denunciata a piede libero dai Carabinieri di Montefalcone.
Questi ultimi avevano inoltre svolto alcuni accertamenti presso la Banca dati centrale delle Forze di polizia, dove si era scoperto che sia la donna che suo marito, erano gravati da numerosi precedenti penali specifici per truffa, fatto peraltro confermato dalle informazioni fornite dai colleghi calabri.