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direttore Antonio De Cristofaro

Sfigurata in casa con acido: indagini portano a tre arresti nel Sannio

Scritto da il 27 giugno 2009 alle 16:08 e archiviato sotto la voce Cronaca, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

I carabinieri di Riccione hanno arrestato presunto mandante e autori materiali dell’aggressione – avvenuta il 23 agosto scorso a San Giovanni in Marignano – a una donna di 52 anni, sfigurata con l’acido mentre dormiva sul divano di casa. Sono Giuseppe D’Onofrio, 52 anni, di Montesarchio (Benevento); Rosetta Nuzzo, 37 anni, di Caserta e residente a Bonea (Benevento); Angelo Iadanza, 25 anni, di Benevento e residente a Montesarchio. Sono accusati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate, il primo come mandante, gli altri come esecutori materiali. La vittima si era trasferita da anni con il marito nel Riminese dal Casertano; i due erano titolari di una ditta di autotrasporti, poi alla morte del coniuge era rimasta da sola a gestirla.
Le indagini, coordinate dal pm Marino Cerioni, hanno stabilito che la porta dell’abitazione della donna non era stata scassinata dagli aggressori, che evidentemente conoscevano la vittima. Seguendo la pista del movente passionale ed economico, gli investigatori si sono indirizzati su D’Onofrio, ex dipendente della vittima, con la quale aveva avuto anche una relazione; la donna gli aveva dato le chiavi di casa. Tra i due era finita per la conflittualita’ sorta in seguito a questioni economiche. D’Onofrio aveva poi cominciato una relazione con la nipote dell’aggredita, Rosa Nuzzo, fatto che aveva ancora di piu’ peggiorato i rapporti. Inoltre dalle indagini e’ emerso che Iadanza, nipote di D’Onofrio, era fidanzato con la figlia della Nuzzo.
Le intercettazioni hanno confermato il complesso intreccio sentimentale e di interessi economici, conflittuali e divergenti, a causa dei quali sarebbe stata organizzata l’ aggression e. Nel corso delle perquisizioni, a casa di D’Onofrio i militari hanno trovato una pistola a tamburo Smith&Wesson calibro 22 con matricola abrasa e 22 cartucce. Per lui quindi anche l’accusa di possesso di armi clandestine. (ANSA).
carabinieri

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