Si è tenuta oggi presso il Mulino Pacifico di Benevento la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo Looking for Peppe, secondo appuntamento per la programmazione del progetto Obiettivo T a cura della Solot Compagnia Stabile di Benevento, sostenuto dal Comune di Benevento Assessorato alla Cultura. Sono intervenuti: l’Assessore alla Cultura della Città di Benevento Raffaele Del Vecchio, la direttrice del Carcere di Benevento Maria Luisa Palma, Michelangelo Fetto e Antonio Intorcia della Solot con Giuseppe De Vincentis. Il primo a prendere la parola è stato il regista Michelangelo Fetto che ha detto: “Ho conosciuto Giuseppe De Vincentis al carcere di Benevento; da anni la Solot tiene in quell’ambito dei corsi di teatro. De Vincentis mi colpì, aldilà dell’impegno profuso nello studio della recitazione, soprattutto per le cose che scriveva. De Vincentis attualmente lavora con noi e dopo tanti anni di carcere, di vita bruciata nella costrizione di una stanza, è un uomo nuovo che affronta la vita assaporandola momento per momento con la forte volontà di non perderne più nemmeno una briciola.” – Fetto ha poi aggiunto – “ Abbiamo proposto il suo testo ad alcune case editrici. Una si è detta molto interessata. Forse riusciremo anche a pubblicare un libro”. Subito dopo la direttrice del Carcere Maria Luisa Palma ha affermato: “Il teatro diventa, in carcere, un’esperienza per uscire virtualmente dalle sbarre, dalla piccolezza di una cella, da una routine ossessiva. Nel carcere di Benevento è esperienza ormai che si ripete fin dall’apertura dell’istituto: molti gli attori detenuti che si sono fatti travolgere e coinvolgere e diverse anche le compagnie teatrali che hanno lasciato un pezzo della loro esperienza ed emozione. In qualche caso fortunato poi la magia del teatro diventa realtà e apre le porte del carcere per non rientrarci più”. Giuseppe De Vincentis ha voluto ringraziare tutti per l’occasione di vita che gli è stata data in particolare la Solot che gli ha dato l’opportunità di vincere una battaglia dura e difficile. Antonio Intorcia ha voluto ricordare il momento dell’uscita dal carcere di De Vincentis che lo ha emozionato molto: “Io e Michelangelo siamo andati a prenderlo.” – racconta Intorcia – “Non c’era nessuno. Peppe è entrato in macchina e mi ha chiesto di aprire il finestrino e io gli ho risposto che ormai era un uomo libero non doveva più chiedere il permesso.” Una semplice azione diventa simbolo di libertà e l’inizio di un nuovo percorso. “Una seconda vita per il protagonista di questa storia.” – ha detto l’Assessore Raffaele Del Vecchio nel suo intervento – “Per De Vincentis una prima vita si è conclusa. Ora per rinascere l’ex galeotto è riuscito attraverso il teatro, la scrittura ad essere un nuovo uomo pronto a ricominciare.” Del Vecchio ribadisce – “Si dovrebbe portare ad esempio la sua storia come rinascita di un sud che viene ancora riconosciuto attraverso stereotipi negativi e che, invece, desidera ritrovare il suo lato nitido, con prospettive positive. Ottima l’iniziativa di pubblicare il testo e noi come città di cultura, culla del Premio Strega, siamo orgogliosi che questo personaggio sia riuscito a inserirsi nella nostra comunità.” Dunque per l’Assessore un’iniziativa importante che ha una doppia valenza: culturale e sociale. Un nuovo progetto che va ad arricchire il cartellone delle proposte culturali e ad accendere le luci su un teatro che, oltre ad offrire svago, da anche la possibilità di riflettere su temi importanti. Un ringraziamento particolare va a don Nicola De Blasio che ha contribuito alla realizzazione dell’evento. La nuova produzione Solot Compagnia Stabile di Benevento si terrà il 21 e 22 gennaio al Mulino Pacifico ore 20,30 e vedrà protagonista Peppe De Vincentis, cittadino napoletano che ha vissuto parte della sua esistenza dedito ad imprese criminali di vario genere ed è il motivo per cui ha vissuto quasi la metà della stessa nelle patrie galere. La messa in scena è una riflessione amara, sorprendente e lucida della propria storia che, partendo dagli anni dell’infanzia, passando dai cancelli del riformatorio, ai lussi concessi da cornucopie ricolme di danaro facile, per finire agli isolamenti forzati ed alla solitudine affettiva, costituisce l’impianto drammaturgico dello spettacolo. In scena oltre a De Vincentis, Katia Cogliano e la partecipazione straordinaria di Pino Carbone, regia di Michelangelo Fetto