Con l’inizio del nuovo anno parte anche la corsa per il rinnovo del Consiglio comunale. Un rinnovo che giunge in una fase in cui il livello della protesta sociale e le turbolenze dovute alla crisi economico-finanziaria si riflettono quotidianamente anche sull’agire politico locale. Incertezze amministrative, contraddizioni politiche e difficoltà all’interno degli schieramenti hanno ampliato una straziante e delirante agonia politica. Alcune di queste problematiche sono state recentemente esposte da sei consiglieri di maggioranza. Il loro documento, che apprezziamo per i toni e le precise osservazioni, evidenzia alcune incongruenze che hanno impedito scelte condivise e partecipate. Ad esse si sono preferite le decisioni di pochi intimi. Dare seguito a quanto concordato lo scorso mese di maggio tra Sindaco, Assessori e Capi Gruppo, fissare in una agenda i punti che avrebbero caratterizzato l’ultimo anno di consiliatura, poteva essere una felice intuizione per contrastare tali disagi e contraddizioni. Con il passare dei giorni, però, questa agenda mai scritta è avvizzita al gelo dell’indifferenza politica. Superata dalle dispute interne e dalle scelte fratricide sui futuri candidati. Accantonata da una schizofrenia politica che ha relegato i consiglieri comunali a svolgere un ruolo sempre più limitato all’approvazione di atti di carattere tecnico-finanziario (debiti fuori bilancio, riequilibrio di bilancio, conto consuntivo) con evidenti assunzioni di responsabilità personale. Affermare oggi l’imminente approvazione di questo o quell’argomento da parte del Consiglio comunale, senza che sia stato discusso e concordato con i gruppi consiliari, appare dichiarazione imprudente ed irrispettosa. A meno che, chi lo afferma, non è sicuro di disporre di una maggioranza diversa da quella attuale che su qualche argomento potrebbe avere un interesse particolareggiato. Per ciò che ci riguarda, abbiamo il dovere di ricordare che alcuni ordini del giorno che il Consiglio ha approvato su nostra proposta (autobus gratuiti, inserimento nello statuto dell’acqua come bene pubblico comune, adozione dei provvedimenti previsti nella relazione dei Revisori dei Conti allegata al bilancio consuntivo 2009) non hanno ancora trovato attuazione. Per non parlare di altri ordini del giorno (modifica statuto Asia, controllo analogo, modifica del Regolamento Tarsu) ancora in attesa di essere discussi dal Consiglio.