Ritorna anche quest’anno la maratona Telethon giunta ormai alla sua ventunesima edizione. Oltre 500 volontari impegnati su tutta la nostra provincia saranno i “protagonisti” della campagna volontario per un giorno di quest’anno e scenderanno in piazza, armati di tanta volontà ed entusiasmo, a sensibilizzare il nostro territorio, invitando i nostri concittadini a stringersi intorno alla grande famiglia Telethon e a sostenere la ricerca medico-scientifica. “Mi attendo un risultato importante quest’anno dalla nostra provincia – spiega il Presidente del coordinamento provinciale Telethon, Mimmo Schettino – un risultato che sarà il frutto dell’impegno globale delle tante forze coinvolte quest’anno sotto lo stesso tetto di solidarietà. Al di là del grande impegno delle scuole, dell’importante coinvolgimento dei Forum comunali dei giovani, della presenza dei partners istituzionali presenti sul territorio, del contributo dei gruppi parrocchiali, del supporto di molte amministrazioni comunali, quest’anno il coordinamento provinciale può contare,anche, sulla preziosa collaborazione di Federfarma e Adiconsum, due importanti realtà associazionistiche del nostro territorio, che hanno creduto, fermamente, alla nostra “mission” siglando, nelle scorse settimane, un protocollo d’intesa ed impegnandosi per la raccolta fondi di quest’anno”.
La ricerca finanziata da Telethon rappresenta,oggi,l’eccellenza della ricerca nel panorama internazionale,vantando pubblicazioni e scoperte in campo medico-scientifico di fama mondiale e riconoscendosi in quei valori di merito, trasparenza ed eticità che rappresentano una garanzia per i milioni di donatori italiani che da oltre vent’anni contribuiscono all’interminabile lotta alle malattie genetiche rare.
La maratona Telethon dal 1990 ha permesso di destinare circa 324 milioni di euro a 2261 progetti di ricerca su 454 patologie con l’obiettivo di arrivare alla cura di patologie fino ad oggi incurabili. Di queste malattie se ne conoscono oltre seimila e nel 75 per cento dei casi i principali destinatari sono proprio i bambini che vedono spegnersi sin dall’inizio le speranze di una vita sana e normale.
Grazie al contributo degli italiani,però, si sta procedendo a grandi passi dal laboratorio al letto del paziente. Una “scalata” entusiasmante. Ma, proprio come accade in montagna, anche se la cima è in vista, l’ultimo tratto è il più faticoso. Così è anche per Telethon: la terapia non è più un traguardo irraggiungibile, ma per arrivarci c’è bisogno di tanti soldi. E la maratona televisiva da sola non è più sufficiente, senza una azione territoriale di coinvolgimento e vicinanza. E’ proprio a partire da questa considerazione che s’inserisce in modo mirabile l’azione del  coordinamento provinciale, una fitta rete di volontari sparsi sui diversi comuni della nostra provincia, che contribuisce in modo determinante non solo in termini di raccolta, ma soprattutto nell’ottica di un grande e nobile obiettivo condiviso: “il diritto alla vita”.
Questi quindi i comuni coinvolti nel progetto rete territoriale di quest’anno e che contribuiranno con eventi di beneficenza, manifestazioni, iniziative di piazza e tanto altro ancora a schierarsi al fianco di Telethon : Airola, Amorosi, Arpaia, Arpaise, Benevento, Bucciano, Buonalbergo, Castelvenere, Cautano,Castelfranco in Miscano, Ceppaloni,Cerreto Sannita,Colle Sannita, Dugenta, Durazzano, Fragneto Monforte,
Luzzano,Montesarchio, Paolisi, Paupisi, Pesco Sannita,Ponte, Pietrelcina, Pontelandolfo,  Reino, San Leucio del Sannio,Sant’agata de’ Goti, San Martino Valle Caudina e Telese.
“Mi sento di rivolgere a tutti loro un grazie sentito per la collaborazione, la disponibilità e soprattutto la grande vicinanza e l’attenzione dimostrata alla nostra causa, è solo grazie al loro inestimabile aiuto che il messaggio di Telethon può diffondersi e arrivare al cuore dei nostri concittadini e sono sicuro che, anche quest’anno, stabiliremo un nuovo record di donazioni, nella speranza che la richiesta di aiuto che ci giunge da chi spera in una vita migliore non resti disattesa e che nascere con una malattia genetica non rappresenti mai più una condanna”.