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direttore Antonio De Cristofaro

Lucio Lonardo replica a Nicola Boccalone: ‘Mero populismo e qualunquismo’

Scritto da il 13 giugno 2009 alle 17:44 e archiviato sotto la voce Ambiente, Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il presidente dell’ASIA Benevento S.p.A., Lucio Lonardo, e il Consiglio d’Amministrazione replicano alle recenti affermazioni del Consigliere comunale del Pdl, Nicola Boccalone:
Le recenti esternazioni del Consigliere comunale Nicola Boccalone, intrise di mero populismo e qualunquismo, non meriterebbero risposta, ma per la gravità delle asserzioni è bene rimandare al mittente ogni accusa, riportando i fatti nella loro realtà.
Il bilancio dell’ASIA Benevento S.p.A. è oramai storicizzato e solo un’improvvida previsione per il 2006 reiterata nel 2007 (dal cda di centro destra) per decisioni di chi amministrava precedentemete l’azienda l’ha portata sull’orlo del baratro forse proprio per svenderla qualche privato.
Ora è bene dire che l’Azienda è quasi del tutto risanata e svolge molti più servizi di quanto ne svolgesse prima raggiungendo risultati senza uomini e senza mezzi, ma solo con quel che è stato lasciato invero datato.
Eppur l’azienda si è mossa dovendo farsi carico:
a)- dei maggiori costi di trasporto rsu dal tempo della chiusura del cdr di Casalduni;
b) del maggior costo di smaltimento nelle more lievitato dei rifiuti ingombranti;
c) dei costi di smaltimento dei raee;
d) dei costi di selezione su altri impianti per le frazioni secche, visto che l’impianto ex laser finanziato dal Commissariato vide i fondi utilizzati non per renderlo funzionale;
e)- di tutti i costi di smaltimento delle altre frazioni non recuperabili ma costituenti rifiuti da non conferire in discarica (tipo pneumatici);
f)- dei costi per la pulizia delle piazzole su strade Anas poste su viabilità non Comunale ma che incidono in territorio comunale come da sentenze TAR ed indicazioni del Prefetto e del Commissariato Rifiuti;
Ed a questi costi già sostenuti nel 2008 se ne aggiungono altri nel 2009, con storicizzazione di quelli del 2008, per l’aumento delle quantità di rifiuti raccolti separatamente in relazione a tali tipologie, per la lievitazione dei costi dei pezzi di ricambio (è noto che un mezzo quanto più è vecchio tanto più ha bisogno di manutenzione), dei costi per l’avvio del servizio porta a porta –che si farà a parità di maestranze- concludendo il processo di informatizzazione integrata ed integrale, dotando l’azienda della certificazione di qualità, e di un sistema organizzativo nel rispetto della L. 231/2002.
Forse è il caso che si dica pure che le norme del Governo hanno imposto che tutti gli oneri del servizio fosse a carico dei cittadini, ma anche questo il Nostro (della Pdl) addebita a chi non ha ancora potestà normativa.
Lo stesso passaggio da Tarsu a Tari (cosa che il nostro poteva realizzare quando era D.G. dell’Ente) allo stato è sospeso di fatto: mancano una serie di regolamenti attuativi, non dimenticando che il regolamento vigente contiene norme di riduzione della tassa in presenza di alcune condizioni.
Circa i costi si guardino a quelli di altre città e poi potremo discutere anche in relazione alla spesa pro capite.
Purtroppo il Nostro, che favoleggia e che lo invitiamo a parlare con qualche tecnico aziendale , deve leggersi il bilancio sociale del 2007 ed anche quello del 2008 (di prossima pubblicazione) per comprendere, al di là dei freddi numeri, cosa è stato fatto e cosa deve essere ancora fatto.
Quando poi si parla di servizio a basso costo, forse il Nostro dimentica che si è passati da una raccolta rsu con discarica in proprio ad un diverso e complesso sistema gestionale dove il costo è imposto da chi ha gli impianti (e Benevento non ne ha perché in 15 anni non sono stati realizzati, mentre quest’amministrazione proprio di tanto si sta preoccupando).
Dire poi che l’impostazione della gestione è troppo spostata sul concetto della pubblica amministrazione che spesso mal si concilia con l’interesse dei cittadini che vogliono un servizio efficiente ma anche economico, è dire solo una corbelleria.
Legga i dati, chieda quale spesa non si giustifica e dica perché necessaria, quale sia voluttuaria e poi possiamo discutere senza sparare nel mucchio per non dire nulla.
Il costo del servizio corrisponde esattamente a quel che deve contenere un ruolo della TARSU, forse il Nostro lo ha dimenticato.
La previsione del 2009 non è altro che il costo preventivato da Asia cui vanno aggiunti gli oneri di smaltimento ed a cui vanno aggiunte le maggiorazioni fiscali del 15% (sono re voci fissate ex lege).
Perché dire cose ingiuste ed offensive per chi opera dalla mattina alla sera nell’interesse comune per un servizio efficiente, efficace, ed economico ?.
Che dire delle attuali zone non servite che pagano la tassa al 30% ma i loro rifiuti hanno i medesimi costi di gestione a tonnellata di quelli prodotti dal cittadino Boccalone in Via Annunziata ? Si tenterà di aumentare le zone servite proprio per distribuire i costi su tutti i produttori di rifiuti e evitare le discariche a cielo aperto in tre/quattro punti della città luogo di sverso abusivo di cittadini non di Benevento e di altri soggetti di prossima identificazione.
Contraddittorio è poi dire che Asia deve procedere ad un aumento di personale laddove un operaio ha un costo annuo di oltre 37.000,00 euro, sicché è evidente che se prima si dice che non si è raggiunta la massima efficienza della forza lavoro e che si deve operare per tanto, non è possibile dire che i problemi che sussistono si risolvono con le assunzioni che non fanno altro che far lievitare i costi e che non si saprebbe dove allocare posta l’assenza di una sede adeguata.
Gli stessi Ato non sono una panacea.
E giusta è una riflessione volendo Asia candidarsi ad essere il riferimento provinciale, la società provinciale capace di assorbire anche gli operatori dei Consorzi, ma al tempo stesso operando una netta inversione di tendenza rispetto alla gestione dei rifiuti che oggi vede la provincia come una discarica per Napoli.
Perché nessuno dice che a S. Arcangelo Trimonte finiscono 1.000 tonnellate di Napoli ed a Chiamano, cioè la discarica di Napoli, solo 200 ? Perché nessuno dice che Sant’arcangelo non avrà capacità fino al tempo programmato e che i costi per scaricare a Savignano Irpino sono maggiori per i cittadini i Benevento come già capitato in alcuni sversi disposti dal Commissariato.
Boccalone dice che Asia era orami aceto e che sostanzialmente solo dei folli potevano pensarla di gestirla, dovendo invece venderla.
Noi pensiamo che era un vino che stava andando a male e che si è fatto di tutto per riportarla a nuova vita con il giusto piglio, sacrificio ed abnegazione e forza d’urto rispetto ad incrostazioni che non fanno onore alla Città.
Nessuno ha la bacchetta magica, ma chieder il conto a chi la gestisce dopo solo due anni sembra davvero ingiusto, indegno ed indecoroso, specie da chi l’ha gestita per 15 anni portandola a quel che lui considera aceto.
Vorrei, comunque, ricordare al Nostro che comunque l’aceto è vino od altro liquido alcolico divenuto forte mediante la fermentazione acetica.
E in effetti l’ASIA, finalmente risanata, non a caso è ora una vera Azienda e fa parte a pieno titolo di Confindustria.
Se poi il boccalon-pensiero dovesse fare riferimento a quella sorta di aceto odoroso denominato “aceto dei quattro o dei sette ladri” quello appartiene ad altra gestione e ad altra amministrazione comunale allorché nel 2006 fu perpretata con una strana compensazione il furto all’Asia a favore delle Casse Comunali privando l’azienda anche del Tfr dei lavoratori.
Quando vuole siamo pronti ad un incontro pubblico sul tema presente la stampa e le Tv locali oltre che i cittadini ed associazioni consumatori, carte alla mano sapendo di poter dimostrare, grazie a tutti coloro che vi operano a cominciare dagli addetti ai servizi cui sono grato particolarmente, che oggi ASIA Benevento S.p.A. è un’Azienda e non aceto di alcun tipo o genere.

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