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Viespoli risponde a De Girolamo: non è andata via la componente ex An ma tutto il Pdl

Scritto da il 25 ottobre 2010 alle 13:34 e archiviato sotto la voce Attualità, Politica, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

’Questo e’ solo l’inizio, perche’ alla richiesta di partecipazione politica non si puo’ rispondere con l’arroccamento autoreferenziale’. A Benevento per il Pdl e’ suonato il campanello d’allarme dopo la ’fuga’ di dieci consiglieri su 14 dal partito. Pasquale Viespoli, capogruppo di Futuro e liberta’ al Senato, che del comune sannita e’ stato sindaco dal 1993 al 2001, e’ il protagonista di questo ’traghettamento’ che ha messo in subbuglio anche i vertici nazionali del Popolo della liberta’. Il presidente dei senatori di Fli sottolinea prima il ’dato politico’: ’Sia chiaro, non sono fuggiti i finiani, ma se ne’ andato il Pdl, perche’ la gente e’ stanca di tanta arroganza e del piglio padronale’. Poi replica alle parole di Nunzia De Girolamo, deputato e coordinatrice cittadina del Pdl, che lo accusa di aver portato con se’ ’una banda di vecchi perdenti’.’Innanzitutto -dice Viespoli all’ADNKRONOS- esprimo piena solidarieta’ nei confronti dei consiglieri comunali oggetto di dichiarazioni volgari e sgangherate al limite della diffamazione’. ’In secondo luogo -precisa- voglio chiarire, per rispetto degli elettori, soprattutto quelli del Pdl, che nel 2001 abbiamo stravinto, proprio grazie all’effetto di trascinamento’ della stagione amministrativa che ci ha consentito di conquistare collegi ritenuti impossibili. In particolare, ricordo che An, di cui ero capolista, a Benevento citta’ prese il 28% nove anni fa. Altro che perdenti, abbiamo vinto fino al 2006: proprio in quell’anno Fi registro’ un tonfo a Benevento con un 8% e nella lista azzurra era candidata anche la De Girolamo…’ ’Allora -spiega Viespoli- furono eletti due consiglieri comunali, Consales e Deminico, che sono stati tra i fondatori di Forza Italia e poi hanno deciso di aderire al gruppo Territorio e’ Liberta’. Entrambi hanno ancora un legame forte con la loro identita’, ma hanno aderito alla nuova formazione politica soprattutto per ragioni che riguardano il Pdl locale’. ’In realta’ -insiste il senatore di Fli- non se sono andati i finiani, ma se ne e’ andato il Pdl. E lo dimostro con i numeri e i fatti: dei dieci consiglieri che hanno lasciato il Popolo della liberta’, sei sono ex di An, due ex di Fi e due ex centristi. Il dato politico, lo ripeto, e’ proprio questo. Il problema e’ soprattutto del Pdl locale. Del resto, il fatto che la risposta alla scelta di questi consiglieri e’ solo la contumelia, cio’ conferma le ragioni per cui la gente se ne va’. ’E’ questo piglio padronale, questa arroganza e supponenza, che spinge le persone ad andar via. Vedo anche tanto cinismo ne Pdl, e’ come se parlassero di numeri e non di persone. Cosa si aspettano?’.

Fonte: AdnKronos

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