Il Benevento ha cominciato bene la post-season chiudendo in pari il primo tempo di 90 minuti – quello più temuto perché disputato in campo avverso – e si appresta domani a regolare la pratica Foggia nel secondo tempo che si disputerà domani fra le mura amiche.
Non era affatto facile uscire indenni dallo “Zaccheria” considerati i fieri propositi foggiani della vigilia e la massiccia presenza (ben oltre i limiti di capienza legale dello stadio) di spettatori di fede rossonera.
Si temevano tambureggianti e ripetute offensive dei giocatori foggiani con pericolose incursioni nell’area del Benevento magari costretto a stringersi intorno al suo estremo difensore. Bravo Ghigo Gori.
Niente di tutto questo: sin dai primi minuti ci siamo accorti che il Benevento c’era, che non accusava alcun condizionamento ambientale , che esprimeva un sapiente equilibrio tattico che vanificava via via ogni tentativo di aggressione degli avversari limitando con convincente efficacia la pericolosità dei loro attaccanti.
All’inizio della ripresa la squadra si ripresentava in campo con atteggiamento addirittura spavaldo, sciorinando una qualità di gioco molto apprezzata dalla tifoseria ed anche dai commentatori della Rai apparsi peraltro tutt’altro che neutrali rispetto alle contendenti.
Una bellissima partita senza gol, ma con molte occasioni. Purtroppo sistematicamente sprecate. Quest’ultima considerazione ci induce a porre nella dovuta evidenza che le partite di calcio in generale vedono prevalere sì le squadre più forti e più attrezzate, ma soprattutto perché queste sbagliano meno rispetto agli avversari.
Si ritorna al S. Colomba, e domani pomeriggio sarà il Foggia a saggiare la forza dirompente della torcida giallorossa che sicuramente spingerà ogni giocatore del Benevento a mettere il cuore oltre l’ostacolo per raggiungere l’agognata finale.
Quintino Nazzaro