L’ episodio di vandalismo verificatosi al termine della gara Forza e Coraggio – Turris, valevole per la settima giornata del campionato di serie D (Girone I), resta una vicenda da condannare, da cui la società giallorossa prende le dovute distanze. Ma non per questo la realtà dei fatti va stravolta, né tantomeno è ammissibile la dura campagna mediatica tesa ad infangare il buon nome della Forza e Coraggio.
Un isolato gesto incivile non può passare per aggressione e  non si può e non si deve trasformare, in maniera del tutto strumentale, una escoriazione, frutto di uno scontro di gioco, in una ferita da taglio che necessita delle cure di un Pronto Soccorso. Purtroppo a surriscaldare gli animi nell’acceso dopopartita di ieri sono state le reazioni scriteriate  e le invettive e parolacce di presidente, dirigenti ed alcuni giocatori ospiti che si sono scagliati, immotivatamente, contro i tifosi locali.
Le responsabilità di quello che accade all’esterno di una  struttura sportiva non può ne deve ricadere sempre e solo sulla società di casa. Se 4 ragazzi sconsiderati, fomentati a dovere nel corso della gara da reiterati atteggiamenti provocatori del tesserato Poziello (che, non contento, al termine della gara ha scagliato con violenza il pallone in una tribuna assiepata dagli sportivi beneventani), commettono una stupidaggine, è fuorviante far ricadere la responsabilità sulla società ospitante ed è del tutto inutile ricoprirla di insulti ed offese. È bene precisare che l’aggressione verbale perpetrata dai vertici corallini nei confronti dei dirigenti della Forza e Coraggio e dell’osservatore arbitrale Ayroldi, è da condannare con la stessa forza.  La Forza e Coraggio rimarca che i deprecabili avvenimenti di ieri dimostrano, per l’ennesima volta, l’inadeguatezza dello stadio “Gennaro Meomartini” ad ospitare eventi sportivi di grande rilievo. La Forza e Coraggio non disputa un campionato amatoriale, ma quello di Serie D, è bene che le Istituzioni responsabili ne prendano atto, con provvedimenti che permettano ai tanti sportivi beneventani, e non solo, di godere di questa realtà che è un patrimonio non di pochi eletti, ma dell’intera città e provincia di Benevento.