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La memoria negli occhi di una donna

Scritto da il 7 ottobre 2010 alle 11:16 e archiviato sotto la voce Attualità, Foto. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

La memoria negli occhi di una donna

di Miriam Meccariello
La pubblicazione di un libro è sempre un fatto straordinario.
Un libro di ricordi espressi in prosa ed in poesia costituisce una condizione particolare di una sensibilità umana delicata e coinvolgente.
E’ questo il caso del libro di Rita Pedicini che, elaborando il “pensiero della memoria”, ha prodotto un’opera che, per la sua preziosità stilistica e genuinità dei sentimenti, rappresenta una bella novità editoriale.
Il bel volume, edito dalla Lume Edizioni, si compone di due sezioni: la prima, in prosa, dedicata al mondo della sua infanzia e della sua vita giovanile, la seconda parte è, invece, una piccola, preziosa raccolta di poesie.
Il libro si presenta con una copertina ben curata con un’immagine di volto di donna dai cui occhi germogliano due rami fronzuti, richiamando alla mente la tipologia femminile di Botticelli.
I lineamenti delicati della figura sono interrotti dall’affascinante titolo “La memoria negli occhi di una donna”.
Aprendo il libro, ci si rende subito conto che tutto il narrato è in fondo il vissuto dell’autrice che con delicatezza espositiva passa in rassegna il suo “piccolo mondo antico”. Il gatto Jimmy, zio Giovanni, Gilda, Elda, la figura del padre costituiscono un nucleo memoriale attraente.
I fascinosi racconti delle nonne nei lunghi inverni passati intorno al fumoso e caldo focolare, sono alcune delle piccole perle di questa collana di ricordi mai sopiti col passare degli anni.
L’andamento narrativo è sobrio ed incisivo. Il linguaggio semplice e colloquiale del narrare è tale da spingere il lettore a continuare la lettura, catturato da sapori e sensazioni che riportano alla semplicità dei tempi passati. Un condensato di memoria, di riflessioni ed emozioni.
Incisivo lo stile poetico, in special modo quando descrive la natura: “scorro tra le righe/ di questi vetri tumefatti/ dal freddo pungente un capitolo vagamente vissuto”, e tra le sue aspirazioni più intime della poetessa c’è quella di volersi adagiare “sulla tiepida sabbia del sogno” mentre la realtà la lega al mondo che la circonda: “sale nelle narici l’umido dei pensieri”, e infine l’animo poetico si adagia sugli “scogli delle onde selvagge dei ricordi…” Piacevole la lettura.
Ancora una volta è una donna, sensibile e colta, a scavare dentro i propri ricordi e sentimenti per donarli al pubblico.

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