Come negli anni scorsi e fin dal 2002, anno della posa del cippo commemorativo in Via Pontevecchio (riaperta al traffico veicolare dopo lungo tempo, proprio lo scorso anno dall’Amministrazione Valentino), la Pro Loco, in collaborazione con il Comune di Sant’Agata de’Goti ha organizzato per martedì 5 ottobre, la manifestazione per la commemorazione dei 5 giovani (Guido Del Tufo, Pasqualino Palma, Domenico Di Caprio, Vincenzo Vigliotta e Vincenzo Casaburo) caduti lo stesso giorno del lontano 1943 in seguito al tentativo, vano, di disinnescare le mine poste dai tedeschi in ritirata. Un rito che si rinnova come negli anni precedenti, anche quest’anno con la partecipazione dell’Amministrazione Comunale, degli Enti militari, Istituti Scolastici, religiosi e le famiglie dei caduti. Come da protocollo il raduno in Piazza Trieste ha dato inizio al corteo che ha attraversato Viale Vittorio Emanuele III per portarsi in Via Ponte Vecchio ove è stata apposta, dal Sindaco Carmine, Valentino la corona di alloro sul cippo commemorativo. “Nella ricorrenza del 67° anniversario di quel tragico 5 Ottobre 1943 in cui i nostri concittadini: Vincenzo Casaburo – Guido Del Tufo – Domenico Di Caprio – Pasqualino Palma – Vincenzo Vigliotta, non esitarono a sacrificare la loro giovane vita nel tentativo di disinnescare le mine lasciate, dalle truppe tedesche in ritirata, sul ponte di accesso alla Città, al fine di agevolare l’ingresso dell’esercito liberatore ed evitare ulteriori disagi e pericoli alla popolazione stremata, Siamo tutti convenuti, per ricordare insieme ai nostri giovani martiri, tutte le vittime innocenti della guerra, delle persecuzioni e delle deportazioni. Queste sono state le prime parole del Sindaco Valentino nel suo discorso commemorativo rivolto ai cittadini, alle istituzioni, civili e militari ed agli alunni degli istituti scolastici del territorio che hanno preso parte alla celebrazione. “La memoria dei Caduti del 5 Ottobre 43, ha proseguito, appartiene al patrimonio collettivo della nostra Città, deve impegnarci tutti, ciascuno per la propria parte di responsabilità, in un’opera di costante consolidamento delle riconquistate libertà democratiche, nel segno di una piena affermazione dei valori della Pace e della dignità della persona. In ciò risiede il significato ideale delle cerimonie commemorative che offrono, in particolare alle giovani generazioni, gli strumenti per ricordare e comprendere attraverso le pagine più dolorose della nostra storia, i principi che ispirarono le scelte dei nostri giovani, coraggiosi, concittadini che si impegnarono, con l’estremo sacrificio, per restituire all’Italia il bene supremo della libertà e della dignità nazionale. Così si sono create le condizioni perché forze politiche e orientamenti culturali diversi dessero vita alla Carta fondamentale del nuovo Stato democratico, in cui sono enunciati i principi fondamentali cui devono continuare ad ispirarsi le istituzioni repubblicane. Sappiamo che l’Italia è profondamente cambiata non solo rispetto al 1943 ma anche rispetto ai decenni successivi, tuttavia non hanno perso validità e attualità le grandi motivazioni ideali che mossero i nostri giovani cinque “Eroi” e tutte le esperienze attraverso le quali l’Italia seppe rialzarsi dal crollo dell’otto settembre 43 e farsi protagonista del suo stesso riscatto e della sua stessa liberazione. E’ più che mai indispensabile e urgente, in un mondo dove le cause di instabilità e le minacce alla pace assumono forme nuove ed insidiose, rammentare alle giovani generazioni l’abisso nel quale la guerra ha saputo precipitare le nazioni in essa coinvolte. E’ combinando in una visione più ampia tutti gli aspetti civili e militari ed è rinnovando una solidarietà profonda tra popolo, forze armate e istituzioni democratiche, che noi possiamo raccogliere nel modo più degno l’eredità di dedizione e sacrificio dei nostri giovani concittadini e onorarne la memoria di “Caduti” difendendo la dignità della Nazione Italia. A completamento di questa “Cerimonia”, ha concluso il primo Cittadino, non posso esimermi dal ricordare, con affetto, il Prof. Sabatino Palma recentemente scomparso, per molti anni, valido e impegnato, amministratore di questa Città, ideatore e progettista del monumento a ricordo dei “Caduti” del 5 ottobre 43, fratello di Pasqualino, uno dei cinque giovani Eroi. Con questi sentimenti, saluto e ringrazio le Autorità politiche, Religiose, Militari e Civili, i rappresentanti delle Istituzioni e tutti gli intervenuti”. Alla commemorazione hanno preso parte il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Montella, il Vice Sindaco Mario Maddaloni, l’Assessore agli Affari legali Oreste Viola, l’Assessore alle Attività Produttive Marco Razzano, il Vice Presidente del Consiglio Comunale Serino Cesare. Presenti, tra il folto pubblico, i familiari dei caduti e molte autorità militari tra le quali, la marina militare italiana, il Comandante del corpo forestale dello stato, il comandante della stazione Carabinieri ed il comandante della Polizia Municipale cittadina.