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direttore Antonio De Cristofaro

Consorzi rifiuti, intervento del consigliere comunale Nicola Boccalone

Scritto da il 23 settembre 2010 alle 11:10 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Le intenzioni manifestate dalla Provincia in merito al ciclo integrato dei rifiuti potrebbero contribuire ad aumentare il livello di disagio sociale nei confronti dei lavoratori dei tre Consorzi smaltimento rifiuti del Sannio. È la conferma ulteriore che il protocollo sottoscritto nel corso di questa estate aveva il solo obiettivo di tacitare momentaneamente i lavoratori per le giuste, legittime, doverose e necessarie proteste che sono stati costretti a mettere in campo per attirare le attenzioni delle istituzioni locali. Un atto, quello del protocollo d’intesa, che aveva il sapore della somma urgenza istituzionale per superare le difficoltà del momento, ben sapendo che sarebbero ritornate più forti di prima per l’assenza di atti di programmazione.  Tanto più che il ricorso alla Cassa Integrazione per i lavoratori, già espressamente prevista dalla  legge 26/2010, non poteva rappresentare motivo ed essenza di quel protocollo d’intesa. La provincia di Benevento continua ad essere profondamente omissiva poiché non riesce ad elaborare un atto di pianificazione da cui far discendere ogni decisione circa l’impostazione del servizio su base provinciale. Per essere maggiormente chiari: la Provincia deve definire un piano industriale di livello provinciale e con esso i criteri e i metodi di gestione, nonché i relativi livelli economici in armonia con i principi di efficienza ed efficacia. La mancanza di un vero e dettagliato piano industriale rappresenta in assoluto un’omissione gravissima che incide negativamente sull’intero sistema che oggi è costretto a sperare in un rinvio del termine di chiusura della fase transitoria che è normativamente fissato al prossimo 31 dicembre. Altrimenti ci sarebbe un collasso del sistema che coinvolgerà non solo le istituzioni ma anche i tanti privati che continuano a lavorare per i Comuni. La  Provincia di Benevento annuncia di voler affidare all’esterno tutte le attività che un sistema di provincializzazione del ciclo dei rifiuti le ha normativamente assegnato. Una rinuncia vera e propria al ruolo di ente gestore, che non può non trovare censure sul piano politico. Ma intanto ci si chiede come sarà possibile effettuare gare d’appalto, magari ad offerte economicamente più vantaggiose come è di prassi oggi, se non si ha un progetto industriale ben definito con anche la individuazione del costo complessivo del servizio di riferimento che non può non tener conto anche dei lavoratori dei Consorzi di smaltimento rifiuti. Tanto ciò è vero che sia nel protocollo d’estate che in altri atti non sono assolutamente individuati il numero delle unità lavorative che dovrebbero andare in cassa integrazione né spiegati i motivi di qualunque decisione in merito. A questo punto ritorna d’attualità l’interrogativo: se i Consorzi furono costituiti per effettuare la raccolta differenziata presso i comuni della provincia, come mai questi non hanno avuto le commesse dai comuni della provincia per effettuare il servizio?  Ed ancora: per Benevento in particolare come si giustifica l’aver impostato un sistema di raccolta differenziata, per altro altamente dispendioso ed antieconomico, senza avvalersi in continuità dell’apporto del Consorzio del quale il Comune possiede il 51% della quota di partecipazione?   Come si giustifica quindi l’immotivabile numero di assunzioni di personale effettuate dall’Asia (che quantomeno ha risparmiato alla collettività le inopportunità politiche consumate alla Amts)  avendo piena consapevolezza del ruolo e della funzione del Consorzio BN1?  In attesa di risposte non può non essere avvertita la sensazione che nelle prossime settimane il sistema istituzionale sannita rischia il cortocircuito per le non poche difficoltà di ordine finanziario che la filiera dei Comuni patirà nel dover garantire i flussi all’intero sistema economico. Un’eventualità che porta dritto ad ipotesi di commissariamento dei Comuni con irrimediabili provvedimenti prefettizi.  È necessario quindi che la politica abiuri i personalismi ed affronti con serietà i problemi per dare risposte serie e concrete ai bisogni della collettività cominciando ad assicurare un futuro ai lavoratori del Consorzio, definendo accordi che vanno nella direzione di un assorbimento immediato presso la società provinciale Samte per poi eventualmente destinarli presso i Comuni proporzionalmente alla loro quota di partecipazione nei consorzi. Una decisione che comporterebbe invarianza di costi complessivi, poiché i lavoratori sono già parte del sistema, e dignità ai lavoratori. 

                                                                                                                                                          Il consigliere comunale Nicola Boccalone

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