<Ritengo che, accertata l’istituzione di un’enoteca a Taurasi in provincia di Avellino, ora quella di Benevento deve prendere corpo, anche perché affonda le radici in un’antica tradizione vitivinicola ed enologica e la sede, in pieno centro storico, risponde ai requisiti e ai parametri richiesti>. Così Vito Amendolara, assessore regionale all’agricoltura, alla sua prima uscita istituzionale in Città, nella sede della Camera di Commercio di Benevento, dove è stato accolto – prima di partecipare all’inaugurazione della Convention autunnale delle Città del Vino – dal presidente Gennaro Masiello, dalla giunta camerale e dai rappresentanti delle Organizzazioni imprenditoriali di categoria: dall’agricoltura, all’artigianato, dagli industriali ai consumatori e alla cooperazione. Presenti anche il dirigente dello StapaCepica di Benevento, Francesco Massaro e l’assessore comunale alle attività produttive, Pietro Iadanza. Amedolara, nel portarsi presso il chiostro San Domenico dell’Università del Sannio per salutare i delegati dell’Associazione Città del Vino, ha avuto modo di fare un veloce sopralluogo all’antica sede dell’enoteca della Camera di Commercio, la cui struttura affaccia sia su Corso Garibaldi che su Piazza Guerrazzi. <Siamo tornati – ha detto con soddisfazione il presidente Masiello – nella partita enoteca che negli anni passati e nei mesi scorsi sembrava definitivamente persa per Benevento e il Sannio>.
L’assessore Amendolara – accogliendo e sostenendo gli input e le osservazioni del presidente Masiello – ha riaffermato, così la centralità della provincia sannita in Campania rispetto al comparto vitivinicolo. “Il vino di questa magnifica realtà territoriale deve essere la testa di ponte – ha rimarcato Amendolara – per far transitare anche altri settori economici verso linee concrete di sviluppo, veicolandone la crescita. Da qui pensiamo che un impianto strutturale come un’enoteca non debba essere considerato un luogo espositivo, uno spazio museale, ma una struttura dinamica che sappia approcciare seriamente il mercato”.
Un altro aspetto da considerare è quello della promozione del sistema produttivo e territoriale attraverso l’internazionalizzazione. “C’è bisogno di una nuova concezione e di un nuovo approccio verso la internazionalizzazione, che non può rappresentare l’investimento di cospicue somme pubbliche finalizzate a inutili passerelle estere. C’è necessità di fare filiera e, incrociando i circuiti enogastronomici e turistici, di creare nuovi percorsi sinergici per la internazionalizzazione. L’assessore regionale ha lambito la spinosa questione dei seimila operatori della forestazione in Campania e dei 700 dipendenti delle Comunità Montane che si è trovato ad affrontare nei primi quarantacinque giorni di assessorato, per poi passare ai percorsi per i Bandi del PSR.
L’Assessore regionale all’agricoltura ha espresso apprezzamento per PIF (Progetti Integrati di Filiera), presentati dalla realtà economica sannita, fatta da attori della filiera che si esercitano a stare insieme. Cento milioni di euro, l’investimento più grande negli ultimi trenta anni, certificano il buon lavoro di regia e di coordinamento svolto dalla Camera di Commercio di Benevento con la preziosa collaborazione degli Enti locali e istituzionali e delle Organizzazioni produttive.