Con la seduta di ieri, avvenuta presso la Sede Camerale di Benevento, la Commissione prezzi delle uve e vini è entrata nel vivo delle attività preposte. Infatti, i componenti della Commissione, nel corso della seduta, oltre a stabilire la metodologia di rilevazione dei prezzi, hanno cominciato ad incamerare e valutare dati inerenti ad operazioni di contrattazione seguite o rilevate direttamente dai componenti della Commissione stessa.
In primis la Commissione mette in risalto che il mercato è ancora molto lento, nel senso che sono pochissime le contrattazione concluse per poter far emergere un reale prezzo medio a cui fare riferimento. Tuttavia, dall’esame delle poche contrattazioni rilevate si può indicare una forbice di prezzi, per tipologia di uve, che la commissione ritiene utile inserire nel listino e, quindi, anche pubblicizzare. Pertanto, per le rilevazioni considerate nel periodo dal 07/09/2010 al 14/09/2010, si riportano di seguito, per tipologia di uve, i seguenti prezzi espressi in centesimi di euro indicando il valore minimo e massimo: Falangina IGT 30 – 40; Aglianico IGT N.Q.; Bianco DOC 24 – 28 ; Rosso Doc 28 – 32; Greco DOC 45 – 60; Coda di Volpe DOC 40 – 50; Falangina DOC 40 – 60; Barbera DOC 30 – 40; Aglianico DOC N.Q.; Fiano DOC 45 – 65. E’ ovvio che l’elemento caratterizzante della forbice dei prezzi è quello qualitativo che deriva da vari fattori, come l’aspetto fitosanitario delle uve, la zona di provenienza, la forma di allevamento e non ultime dalle modalità di raccolta delle uve. Certo – spiega Giuseppe De Ioanni, presidente della Commissione, immaginare prezzi di cessione delle uve che si attestino al disotto di quelli innanzi indicati, significa dire ai produttori di uve di non raccoglierle, perché già quelli espressi non coprono appieno i costi produzione considerato che, quest’ultimi, al contrario del prodotto, tendono sempre ad aumentare.