L’assessore provinciale di Benevento all’ambiente, Gianluca Aceto, ha espresso la sua netta contrarietà rispetto alla direttiva appena varata dall’Unione Europea che consente la vivisezione per cani e gatti randagi al fine di condurre ricerche scientifiche in campo medico. Il via libera dell’Europarlamento ad un provvedimento che pure è stato osteggiato da un consistente numero di rappresentanti popolari, suscitando peraltro le vibrate proteste delle Associazioni animaliste e dei partiti più sensibili, rappresenta, secondo l’assessore provinciale sannita, un arretramento anche culturale rispetto a quelle che sembravano le più recenti conquiste del pensiero sul rapporto tra uomo ed animali.
Infatti, il nostro Paese, ha sostenuto Aceto, alla luce della nuova direttiva europea, dovrà fare a meno della propria legislazione in materia che è sicuramente più avanzata di quella votata in queste ore a Strasburgo.
Volendo salvare la faccia, ha dichiarato Aceto, il Parlamento Europeo ha introdotto misure più stringenti per le ispezioni negli allevamenti e nei laboratori, ma di fatto ha negato agli Stati membri la potestà di introdurre nel proprio ordinamento giuridico norme efficaci a tutela degli animali utilizzati come cavie per esperimenti scientifici (pare che il loro numero ascenda in tutta Europa a ben 12 milioni).
L’assessore Aceto, che, su conforme volontà della Giunta provinciale, da qualche tempo ha istituito in Provincia di Benevento l’Ufficio Diritti Animali proprio per affermare sul territorio sannita nei confronti di questi ultimi una cultura diversa, ha deciso di convocare le Associazione animaliste del Sannio per discutere sulla novità introdotta da Strasburgo e agli altri problemi che si evidenziano nella cronaca quotidiana per i cani e gatti ‘vaganti’.