In merito al dibattito sull’organizzazione della trentunesima edizione del festival “Benevento Città Spettacolo”, il capogruppo consiliare di Alleanza per l’Italia e presidente della Commissione Cultura del Comune, Marcello Aversano, ha rilasciato la seguente dichiarazione alla stampa:
“Dispiace assistere ogni anno, con una puntualità svizzera, all’insorgere di polemiche e sospetti sull’organizzazione di Città Spettacolo che dovrebbe essere un patrimonio condiviso della comunità cittadina. Dopo un periodo di assenza in termini di programmazione, l’Amministrazione attiva ha rimesso in piedi la fondazione, che della rassegna porta il nome, proprio con l’intento di rafforzare la partecipazione delle migliori intelligenze del mondo culturale e artistico locale per migliorare l’immagine di Benevento sullo scenario nazionale e non solo. Sarebbe opportuno, quindi, stringersi tutti intorno alla figura del neo direttore artistico Giulio Baffi che, con competenza e dedizione, ha predisposto un cartellone di alto profilo pur con tempi ristretti e soprattutto disponendo di scarse risorse finanziarie. D’altronde è proprio questo il problema principale che minaccia lo storico festival teatrale. La Regione Campania ha manifestato l’intenzione di voler rivedere la strategia sin qui attuata dalla Giunta Bassolino e dal prossimo anno si prevedono lacrime e sangue per i fondi destinati ai grandi eventi. Si prospetta un’emergenza che non si può assolutamente sottovalutare perché riguarda un settore che è diventato anche un importante punto di riferimento occupazionale per decine di unità lavorative nel disastrato sistema economico della Campania. Tralasciando argomenti apparentemente retorici, che insistono sull’importanza fondamentale dell’accrescimento culturale e sociale della persona, è importante segnalare alla Regione lo stato di profonda crisi e conseguente paralisi che sta vivendo il settore del teatro, della musica, della danza e dello spettacolo dal vivo in genere. La fisiologica fase di riorganizzazione post-elettorale degli assessorati e degli uffici amministrativi regionali rischia di trasformarsi in una paralisi che costringe centinaia di operatori culturali e di organizzazioni complesse a vivere una condizione pre-fallimentare, conseguente al blocco delle liquidazioni relative al 2009 e alle mancate assegnazioni per il corrente anno. Lo stato di impasse nel quale ci troviamo rischia di impoverire inesorabilmente la capacità programmatica e creativa di organizzazioni e istituzioni culturali che sono tra le risorse più vivaci del nostro territorio. L’invito che rivolgiamo al presidente Caldoro è di adottare le iniziative utili atte a mettere fine all’incertezza e al disorientamento dell’intero settore culturale e di non cadere nell’errore di considerare la spesa a servizio della cultura e dello spettacolo come spreco o dispersione di denaro altrimenti utile. Errore più grande non si potrebbe commettere in una regione come la Campania che concentra eccellenze e patrimonio artistico tra i più significativi dell’intero territorio nazionale. Bisogna viceversa investire e credere in un comparto che potrebbe confermarsi come indispensabile approdo occupazionale e straordinario motore di sviluppo e crescita sociale”.