In riferimento alle dichiarazioni rese dai vertici della Coldiretti di Benevento la quale ha accusato “le aziende assenti all’ultimo tavolo di concertazione convocato dala Provincia di Benevento per superare le problematiche legate alla riduzione del prezzo del latte alla stalla”, intervengono i caseifici sanniti “Iaquilat”, “De Soccio” e “Miscano”.
“Le dichiarazioni rese dai vertici della Coldiretti di Benevento rappresentano un grave atto di irresponsabilità che potrebbe generare confusione, pregiudizio ed allarme nei consumatori e, di conseguenza, una potenziale ricaduta, in negativo, sui consumi di chi produce mozzarella e prodotti affini. Grave, a nostro avviso, è quando la Coldiretti pur sostenendo di conoscere chi utilizza cagliata e latte estero, non fa nomi.
Sarebbe corretto che la Coldiretti facesse nomi e cognomi di chi, a suo avviso, ingannerebbe i consumatori. Così come sarebbe onesto ricostruire l’esatta dinamica della vicenda quando si accusano gli “assenti”. Gli scriventi caseifici sono stati sempre presenti agli incontri presieduti dalla Coldiretti e dall’assessore provinciale alle politiche agricole, Carmine Valentino, quando sono satti convocati ufficialmente.
La Coldiretti – a nostro avviso – ignora che la situazione del latte nella nostra provincia di Benevento è sata sempre trascurata e fa finta, solo adesso, di scoprire l’acqua calda ben conoscendo le situazioni locali e vivendo da vicino le vicende relative al prezzo del latte. La verità, per noi, è che finora non sono stati raggiunti accordi soltanto perché si inseguono obiettivi che non tengono conto della situazione contingente di crisi del settore a livelo nazionale. Non ce ne voglia la Coldiretti ma abbiamo ritenuto opportuno e doveroso intervenire sulla vicenda e replicare alle dichiarazioni rese a tuela dei nostri marchi e, soprattutto, nei confronti dei consumatori. Da parte nostra siamo pronti sin d’ora a pubblicare i nomi di tutti gli allevatori della provincia di Benevento che conferiscono il loro il latte alle nostre aziende purchè la stessa cosa venga fatta dalle altre aziende presenti sul territorio. In conclusione, più che di rischio della mozzarella blu, blu è la lingua con cui parla la Coldiretti che non fa chiarezza sulla vicenda”.
Tanto si doveva per correttezza di informazione.
I consumatori hanno il diritto di sapere che cosa mangiano!
Fernando Tresca