Il silenzio è una componente essenziale dell’ordine giuridico che qualifica l’autorità, il potere costituito, più delle manifestazioni esplicite. Attraverso la letteratura si indaga questo silenzio, lo si interpreta, se ne riconosce la vera natura che è quella di significare qualcosa oltre se stesso.
Alla dimensione tacita del diritto è dedicato il dibattito sul tema Il “silenzio significativo” tra diritto e letteratura, in programma per venerdì 18 giugno presso il Dipartimento Pe.Me.Is. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Gerardino Romano, è realizzata con il patrocinio dell’Università degli Studi del Sannio e della Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio.
Un confronto a più voci nel segno di una cultura giuridica che trascenda il tecnicismo sterile per recuperare il diritto ai valori evocati nella nostra Carta Costituzionale, in una prospettiva che valorizzi il momento pedagogico della formazione giuridica. Il silenzio significativo è la naturale continuazione del lavoro di ricerca svolto nell’ambito della cattedra di “Diritto e Letteratura” del Corso di Laurea in Scienze Giuridiche, che ha già dato luogo alla pubblicazione del volume “Diritto di parola”. La parola (e il diritto) in azione, di cui si discuteva in quel volume, si vuole svelata, in questo secondo filone di ricerca, attraverso il silenzio significativo, ossia portato a compimento. Con il coordinamento del prof. Felice Casucci, ordinario di Diritto privato comparato dell’Ateneo sannita, parteciperanno all’incontro studiosi nazionali ed internazionali provenienti da diverse aree del sapere: Antonella Argenio, Livio Borriello, Cristina Ciancio, Aldo Colucciello, Carmine Di Donato, Flora Di Donato, Stefania Ferrara, Erika Giorgini, Helen Hartman, Felice Laudadio, Laura Mauriello, Aglaia McClintock, Maria Paola Mittica, Debora Spinelli, Pier Francesco Savona, Francesca Scamardella, Maria Rosaria Scotti, Maria Zarro, Maria Teresa Sanza, Giorgio Rebuffa, Alberto Vespaziani. Saranno anche presenti gli studenti del corso di Diritto e Letteratura, Ferdinando Ceglia, Ferdinando Ciarlo e Giuseppe Parente.