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direttore Antonio De Cristofaro

Messa in sicurezza costone roccioso del monte Caruso: lettera aperta ai cittadini

Scritto da il 24 maggio 2010 alle 10:44 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il 13 maggio scorso, si è tenuta una riunione indetta dall’Amministrazione Comunale presso la sala Consiliare del Comune di Foglianise con all’ordine del giorno: “messa in sicurezza del costone roccioso del monte Caruso in località Leschito”
‘Al di là di quanto rappresentato da parte dei responsabili della Alpi-de.co srl, presenti alla riunione e dal signor Sindaco – si legge nella nota dell’associazione ‘Il risveglio della dormiente’ – a noi sembra che restano molti dubbi e incertezze sulle risorse, le scelte progettuali, sulle procedure adottate o da adottare.
Nello spirito di collaborazione che ci caratterizza sempre, e che nel caso specifico intendiamo fornire in modo particolare, formuliamo alcuni quesiti al signor Sindaco.
Nel caso riusciremo ad avere risposte adeguate ed esaustive ci riserviamo di offrire un nostro specifico contributo.
Quale responso hanno fornito il Prof. De Paola e i geologi interpellati?
Chi risulta progettista dell’intervento e con quali specifiche competenze e chiara indipendenza rispetto alla realizzazione?
Sono state verificate altre alternative tecniche possibili, magari meno costose, e che potrebbero fornire maggiore sicurezza?
Che garanzie dà la soluzione prospettata?
Come mai tanto ritardo nel presentare questa ipotesi già esibita circa due mesi fa?
Quali garanzie di procedura pubblica e di imparzialità della gara di appalto vengono garantite?
Che tempi si prevedono per recuperare i fondi di finanziamento e realizzare l’intervento?
La soluzione prospettata è garantita da una seria, precisa, puntuale e indipendente indagine geologica-geotecnica, oltre alla documentazione fornita dai rocciatori?
In data 24/02/2010 il Comune di Foglianise con Deliberazione del Consiglio Comunale n°5 ha preso atto della compatibilità degli strumenti urbanistici con l’aggiornamento del grado di sismicità da S=9 a S=12 (massimo grado di sismicità) senza minimamente porsi il dubbio della nuova perimetrazione fatta dall’Autorità di Bacino nel “Piano stralcio per l’assetto idrogeologico”.
In tale piano l’area interessata era stata perimetrata come area a rischio molto elevato (R4).
Questa perimetrazione faceva seguito alla caduta del masso del 8/05/2000, che allarmò l’Autorità di Bacino e che invece è passata inosservata alle autorità locali. Non è forse il caso di redigere una vera, approfondita indagine geologica di tutta l’area definita zona rossa e di tutto il territorio comunale che servirebbe anche per la redazione dell’auspicato nuovo PUC?

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