Avremmo voluto discutere di politica, avremmo preferito parlare dello sviluppo possibile e delle prospettive, avremmo potuto fare distinguo e alzare barricate. Invece, ci troviamo costretti, tirati per la giacca, a dover tamponare chi, non essendosi formato alla scuola del dialogo interno, preferisce la polemica di basso profilo e favorisce di fatto, l’immagine di un aggregato umano e partitico non omogeneo e, sostanzialmente, non unito.
Quando abbiamo scelto di confluire nel PdL e di collaborare alla sua nascita, sapevamo che ognuno di noi avrebbe dovuto sacrificare parte della sua storia e puntare solo su valori condivisi. Registriamo, quindi, con rammarico, atteggiamenti e polemiche strumentali e stucchevoli da parte dei consiglieri Bocchino, Capezzone, Di Pietro e Reale. Questi consiglieri, da un lato, predicano l’unità e dall’altro, fanno di tutto per alimentare e favorire divisioni. Tale atteggiamento non meraviglia da parte di chi, da oltre 20 anni, ha contrassegnato la propria storia politica con continue migrazioni, facendo un irrefrenabile uso di esperienze partitiche, civiche e correntizie. Lascia interdetti, invece, da parte di chi ricopre cariche apicali di partito. E’ necessario cambiare registro. E’ necessario dibattere di questioni e soluzioni, altrimenti si rischia di essere involontari alleati dei nostri avversari. Noi siamo convinti che il PdL è forza di grandi capacità innovative e all’interno dei suoi organi (attualmente imbalsamati) vorremmo esprimere valutazioni e progetti. Purtroppo si vive solo di “faremo e diremo” senza creare un efficace dibattito interno, capace di partorire programmi e iniziative. Ciò concede il fianco anche a chi, come il sindaco della nostra città, cerca di trovare infantili appigli contro l’opposizione nel tentativo, sin troppo evidente, di far dimenticare la sua incapacità a gestire i processi e di tenere sotto controllo la sua fragilissima esperienza amministrativa. Bene farebbe ad essere più attento alla democrazia e alle regole piuttosto che al gossip di stampo pseudo-scandalistico che evidentemente predilige e al quale noi non abbiamo mai attinto.
C’è la necessità di ritrovare coerenza e impegno. Su questo fronte e su temi come l’emergenza legalità, il precariato, il disagio sociale, l’aumento delle tasse, la situazione catastrofica della sanità locale, il disagio giovanile, la trasparenza in materia di ambiente e tante altre emergenze, ci impegneremo in quest’ultimo anno di consiliatura, cercando di coinvolgere il territorio e i suoi esponenti migliori.
In questa direzione continueremo a organizzare iniziative che ridiano sempre più voce ai cittadini, che meritano sempre di essere ascoltati soprattutto su temi che li riguardano e che quotidianamente li coinvolgono.
Noi vogliamo un PdL “aperto” e moderno, che sappia disegnare una città così come la gente la vorrebbe, e che sappia essere concretamente presenti sui problemi, così come l’impegno politico esige.
Tutto il resto è noia.

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