La mancata nomina di un assessore sannita nella Giunta Caldoro è solo una ragione di più per andarcene con il Molise : ma non è l’unica né la sola ! Basta rileggere i libri di storia per rendersi conto che i Sanniti furono tra i primi popoli autoctoni a definirsi Italiani ed erano una confederazione di popoli aventi territori anche nell’Alta Capitanata , nel Principato Ultra e nella Terra di Lavoro . Sul piano politico la vicinanza con il Molise si configurò nel collegio alla Camera dei Deputati Benevento-Campobasso nel 1948 , poi modificato per ragioni di mera opportunità elettorale . Oggi il rinnovamento civile ed economico del Sannio passa attraverso una vera svolta epocale che esalti l’autonomia del nostro territorio e riaffermi davvero i nostri valori autentici che ci hanno visti protagonisti nella storia d’Italia . Nuove forme di aggregazione territoriali , quali il MoliSannio , si impongono per contrastare la istituenda città metropolitana di Napoli che , di fatto , rappresenta il neo-centralismo regionale sostitutivo del centralismo nazionale alla faccia del federalismo e del conseguente decentramento di deleghe e funzioni . Chi , ancora oggi , si attarda sul rilancio e sullo sviluppo delle aree interne della Campania è fuori della storia in quanto l’unica area interna di marginalità sociale e di prospettiva economica resta oramai solo il Sannio , e non certo per colpa di Caldoro . Una grande infrastruttura come l’Aeroporto del Sannio , a Sepino o meglio a Benevento , può essere il traino di collegamento alla Regione del MoliSannio che è già nel cuore della gente e necessita solo di essere accompagnata da una classe dirigente ed istituzionale all’altezza del compito .
Bene ha fatto l’on. De Girolamo a rilanciare la questione : affrontiamola da subito nel Partito per capire chi è interessato a difendere il territorio e chi , per calcoli di bottega , a difendere gli interessi dei “cugini“ napoletani.